Viterbo - Chiedilo al presidente della Provincia - Scrive Gabriele Pillon
Mazzoli: "Sarà l'aeroporto a spingere le altre infrastrutture"
18 dicembre 2006 - ore 0,20
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Alessandro Mazzoli
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- La domanda di Pillon
Volevo fare al presidente della Provincia sull'aeroporto a Viterbo una semplice e forse banale domanda.
Perché mai un abitante o residente a Roma dovrebbe sobbarcarsi un viaggio di due ore in macchina o in autobus dalla capitale per venire a prendere un aereo a Viterbo?
Avremo che sarebbe più lungo il suo trasferimento, che un viaggio da Viterbo a Londra per esempio.
Né si può pensare che il bacino di traffico potenziale di una provincia come quella di Viterbo giustifichi un aeroporto.
Questo per dire che data la situazione scadente delle infrastrutture ferroviarie e stradali nel viterbese, quello dell'aeroporto, se mai si farà, sarà solo una cattedrale nel deserto.
Logica e buonsenso dicono che prima si realizzano ferrovie e strade degne, tali di mettere il viterbese al passo con altre realtà, poi potremo anche discutere di aeroporti!
O i fautori dell'aeroporto pensano che le ferrovie e le strade dell'alto Lazio sono efficienti ed adeguate?
Gabriele Pillon
Comitato ferrovia Civitavecchia Orte
La risposta del presidente della Provincia Mazzoli
Sulla questione aeroporti nella Capitale esiste un problema oggettivo, soprattutto per quanto riguarda Ciampino, nell’ottica del carico eccessivo di voli, specialmente low cost.
Di conseguenza, in un quadro più generale, vanno individuati altri possibili siti per alleggerire la pressione sull’area romana.
L’operazione rientra nell’ambito di fattori quali turismo, economia e sviluppo, non solo della Tuscia ma di tutto il Lazio.
Per questo va considerata l’apertura dell’aeroporto militare all’utilizzo civile, grazie alla disponibilità degli stessi militari è stato infatti possibile lavorare per adeguarlo a tal fine.
Ad oggi, quella viterbese resta l’unica vera realtà esistente nel panorama regionale.
Siamo coscienti del problema infrastrutturale che riguarda la Tuscia, ma proprio per questo riteniamo che la decisione di condurre in porto l’operazione possa spingere le istituzioni, ad ogni livello, ad accelerare i tempi in tema di strade e ferrovie.
Alessandro Mazzoli