Viterbo - Con "Storia strana su una terrazza napoletana" - 20 e 21 dicembre
Luigi De Filippo all'Unione
17 dicembre 2006 - ore 13,24
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Luigi De Filippo
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Teatro dell’Unione di Viterbo
Mercoledì 20 dicembre 2006 ore 21,00 (Turno A)
Giovedì 21 dicembre 2006 ore 21,00 (Turno B)
Luigi De Filippo
in
Storia strana su una
terrazza napoletana
di Luigi De Filippo
regia Luigi De Filippo
E’ questa una divertente commedia che pur restando profondamente radicata nella tradizione della sottile ironia Defilippiana, è anche anticonformista e originale dove si ride, si riflette, si sogna e si spera.
Andata in scena per la prima volta nel 1973 al Teatro Parioli di Roma, fu recitata da Peppino De Filippo e suo figlio Luigi assieme.
Ebbe, al suo apparire,un bellissimo successo.”Peppino e Luigi sulla scena sono spassosissimi e gareggiano in bravura”scrisse la critica.
Accadono cose davvero straordinarie su questa “terrazza napoletana”. Una di quelle terrazze situate nel centro storico di Napoli e dalla quale si gode il magico panorama del Golfo.
C’è un fatto strabiliante che succede alla famiglia che abita lassù. Quello strano tipo di Luciano,scorbutico ed originale, in eterno contrasto con moglie e suoceri,da qualche giorno afferma che il cane di casa, napoletanamente chiamato”Scugnizzo”, gli parla. O meglio,abbaia,ma il suo linguaggio canino,incomprensibile per tutti,viene perfettamente compreso da Luciano.
Il fatto è che questo cane loquace,testimone apparentemente innocuo e insospettato delle azioni anche più segrete dei protagonisti,mette a nudo delle scottanti verità che indispettiscono tutti. Questo attico napoletano diventa così un campionario umano che di questa società di quartiere rivela gli istinti meno nobili, i peccati veniali e non, le tentazioni e i desideri nascosti.
Tutti questi insoliti avvenimenti danno vita sulla scena a situazioni comiche e paradossali che portano ad un finale a sorpresa. Così Luigi De Filippo, maestro di quell’Arte che fa del riso uno stimolo alla riflessione (l’anno scorso la sua interpretazione di “Non ti pago” fu accolta in modo addirittura trionfale) anche in questa sua commedia dimostra di avere appreso il segreto di costruire situazioni e caratteri in un genere in cui la comicità rivela sempre un fondo di malinconia,una vena di genuina umanità.