Viterbo - Mazzoli replica al consigliere di Forza Italia
Spese legali, Battistoni dorme
15 dicembre 2006 - ore 11,40
 |
Alessandro Mazzoli
copyright Tusciaweb |
- Dopo le polemiche sollevate dal consigliere Francesco Battistoni prima al momento della pubblicazione delle motivazioni del Tar lo scorso anno, poi ancora alla fine di settembre dai consiglieri Giulio Marini e ancora da Battistoni sul ricorso presentato da quest’ultimo in merito all’elezione di presidente della Provincia e rinnovo del consiglio provinciale, infine a seguito della lettera inviata al prefetto, il presidente Alessandro Mazzoli precisa di aver già risposto all’interrogazione nel corso della seduta del consiglio lo scorso 9 ottobre.
“Ai cittadini è stata fornita una versione completamente distorta della vicenda, con riferimenti del tutto privi di fondamento.
Contrariamente a ciò che dicono i consiglieri Francesco Battistoni e Giulio Marini, la realtà dei fatti è che Alessandro Mazzoli e l’ente hanno seguito due strade completamente separate. Nessuna “mala gestione” o “grande spreco” di denaro pubblico, dunque”.
Il presidente della Provincia - in merito al ricorso (respinto) al Tar del Lazio di Battistoni in cui ha chiesto l’annullamento del procedimento di elezione diretta di presidente e consiglio provinciale risponde punto su punto alle argomentazioni dei due consiglieri di Forza Italia.
“Le accuse di Battistoni e Marini partono da un grave errore di fondo: una cosa sono le spese legali del cittadino Alessandro Mazzoli, che paga naturalmente di tasca propria avendo un suo avvocato, totalmente diverso il discorso su quelle dell’ente. Il che potrebbe essere ignoto a Marini e al consigliere Francesco Bigiotti, che ha chiesto delucidazioni in consiglio. Ma non a Battistoni, che essendo parte in causa in qualità di ricorrente certe cose le dovrebbe conoscere a memoria”.
“Con il ricorso notificato, tra gli altri, a me e alla Provincia dice Mazzoli di fatto si sono aperte due strade separate. La prima tocca la mia persona, difesa da un avvocato di mia fiducia e da me retribuito, la seconda riguarda l’ente. In questo caso, la procedura avviata da Battistoni ha praticamente imposto alla Provincia di partecipare costituendosi in giudizio”.
Una tesi, questa, supportata dalla struttura interna. “Se il ricorrente avesse evitato di chiamare in causa l’ente, quest’ultimo non avrebbe speso un solo euro di soldi pubblici. Tanto che la stessa avvocatura, con parere del dirigente, sottolineava che la Provincia non avrebbe dovuto essere legittimata passiva in questo giudizio, poiché ritenuta estranea alle fattispecie di criticità sollevate da Battistoni.
La Provincia, come si legge ancora nello stesso parere, è in pratica costretta ad essere presente solo ed esclusivamente perché chiamata in causa”.
A fronte dell’obbligatorietà della costituzione in giudizio e alla luce della mancanza di prerogative e interessi diretti da parte dell’ente, l’avvocatura stessa ha rilevato la non necessarietà di impegnarsi in prima persona ma consentiva di poter accedere a competenze esterne per la difesa.
“Per quanto riguarda le parcelle degli avvocati che hanno difeso l’ente, e non il signor Alessandro Mazzoli, queste sono del tutto in linea con la tariffa forense. Con questo spero di aver risposto in primo luogo ai cittadini, quindi al consigliere Battistoni che pure già sapeva benissimo - infine a Giulio Marini. In veste istituzionale, di consigliere provinciale, di vice coordinatore di Forza Italia e anche di privato cittadino”.
Sentenza del Tar 14/09/2006
Ecco perché è stato respinto il ricorso di Battistoni
Mazzoli: “Le motivazioni del Tar sono state pubblicate l’8 settembre. Avremmo preferito non parlarne più, ma Battistoni farebbe bene ad informarsi”
Conclusione: “Gli effetti determinati in concreto dalla presenza nelle liste di candidati ineleggibili sono imprevedibili o comunque opinabili, ed è per questo che l’ordinamento ha consapevolmente disciplinato gli effetti dell’elezione dei candidati ineleggibili, limitandoli alla decadenza di questi ultimi”. La motivazioni del Tar sul ricorso di Francesco Battistoni ci sono eccome, e sono state pubblicate ormai dall’8 settembre. Palazzo Gentili ne ha preso subito atto, preferendo però non dare adito ad ulteriori polemiche.
“Per non generare ulteriori discussioni dice il presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli avevamo deciso di non tornare sull’argomento. Avremmo preferito non parlarne più, visto però che Battistoni pone di nuovo il problema, siamo noi a fargli presente i motivi per cui il suo ricorso è stato respinto. Anche se prima di dire che è ancora in attesa di conoscerli, forse avrebbe fatto bene ad informarsi”.
Si parte dalla fine, dal nodo del contendere: l’ineleggibilità del candidato Ds Nazzareno Bianchi e relative conseguenze. “L’eventuale decadenza di Bianchi l’avevamo già risolta in partenza continua Mazzoli - perché aveva rinunciato a subentrare. La sentenza risulta molto netta e limpida e dalle motivazioni se ne evince chiaramente il senso”.
Primo punto: l’errore di trascrizione di voti in favore dei candidati alla carica di presidente, che Battistoni ha considerato solo a suo svantaggio.
Ecco cosa dice invece il Tar. “Nel caso di specie, la Provincia e il controinteressato hanno dimostrato come gli errori di trascrizione dei voti in favore dei candidati alla carica di presidente abbiano riguardato indistintamente tutti i candidati e che anche il quorum per l’elezione alla carica di presidente, pur rideterminato a seguito della correzione degli errori verificatisi, non viene comunque raggiunto dal ricorrente, restando pertanto impregiudicata la necessità del turno di ballottaggio.
La ricostruzione operata dalla Provincia e dal Mazzoli non è stata contestata dal Battistoni. Il collegio non reputa pertanto necessario acquisire ulteriore documentazione”.
Altro punto, tutto incentrato sulla questione riguardante il candidato Nazzareno Bianchi dei Ds. Ineleggibile secondo Battistoni, che chiedeva l’invalidamento delle elezioni. La risposta del Tar: “Le cause di ineleggibilità non sono di ostacolo all’ammissione della lista e non integrano quindi una causa di invalidità che possa trasmettersi alle operazioni successive. Esse determinano piuttosto un effetto che è stato definito unilaterale, in quanto provocano unicamente la decadenza dell’ineleggibile, senza estendere la loro portata agli ulteriori esiti del voto”.
Ancora. Era stata avanzata l’ipotesi che la preferenza dell’elettore fosse andata direttamente alla “persona” Bianchi. Il Tar spiega che “se è vero che l’elettore potrebbe essersi determinato a votare il gruppo in ragione della candidatura del soggetto indicato, è altrettanto vero che tale circostanza potrebbe invece essere del tutto irrilevante per l’elettore comunque intenzionato a votare il gruppo e con esso il candidato presidente”, ovvero Mazzoli.
“Alla luce delle motivazioni del Tar conclude il presidente della Provincia andiamo avanti ancora più tranquilli. Non so a questo punto cosa deciderà Battistoni, credo però sia ormai evidente perché il suo ricorso non sia stato accolto”.
Comunicato Giulio Marini (Forza Italia) 20/09/2006
In veste istituzionale, in veste di consigliere provinciale, in veste di vice coordinatore provinciale di Forza Italia, ma soprattutto come privato cittadino, voglio associarmi all’azione intrapresa dall’amico e collega consigliere Francesco Battistoni nel denunciare l’ennesimo caso di mala gestione dei soldi dei cittadini da parte dell’attuale amministrazione provinciale.
Sto parlando delle scandalose e sostanziose parcelle presentate alla Provincia di Viterbo dagli avvocati Picozza e Santiapichi come emolumento per aver prestato assistenza legale al presidente Alessandro Mazzoli contro il ricorso dello stesso Battistoni.
Parcelle che, a detta dei più, non dovevano innanzitutto gravare sulle tasche dei contribuenti, e che, sinceramente, appaiono alquanto esose ed esagerate per un procedimento amministrativo.
Oltre, quindi, a chiedermi per quale motivo il presidente Mazzoli si sia difeso a spese dei cittadini invece di mettere mano al suo portafoglio come fatto, invece da Battistoni mi chiedo anche perché, se proprio doveva usare le risorse della Provincia, non si sia avvalso delle strutture d’avvocatura interne all’ente stesso.
Quanto accaduto documentato da una determina di liquidazione datata 12 giugno 2006 non fa che mostrare per l’ennesima volta gli sprechi perpetrati dalla gestione Mazzoli, e getta come al solito un’ombra sulle procedure adottate da chi risiede attualmente a Palazzo Gentili.
Fa drizzare i capelli, poi, la sola idea dell’importo delle parcelle che i sopra citati avvocati presenteranno in un futuro prossimo quando esigeranno il loro compenso per l’assistenza legale a favore di Mazzoli prestata di fronte al consiglio di Stato!
Annuncio sin da ora che l’opposizione in Provincia non intende accettare un tale scellerato stato delle cose, nell’interesse dei cittadini che, come noi, hanno bisogno di risposte chiare e concrete.
tal proposito, la giunta Mazzoli dovrà rispondere in consiglio alle interrogazioni che presenteremo al riguardo. Mi impegno, poi, personalmente a sottoporre la questione anche all’attenzione del Parlamento, e a richiedere l’intervento della Corte dei Conti.
Giulio Marini
senatore della repubblica italiana
|