Senza filtro - Una piccola epopea provinciale struggente e commovente. “50lire”, spettacolo sulle fabbriche senza padrone, sbarca a Vignanello, dopo aver solcato diversi palchi d’Italia e aver vinto il premio teatrale “Enrico Maria Salerno”.
L’appuntamento è per questa sera alle 19 al cinema comunale di Vignanello. La rappresentazione rievoca le passioni, le speranze, la misera, l’orgoglio, la lotta e la sconfitta di quel nucleo di operai e di famiglie che negli anni ’50 si “ripresero” le loro fabbriche.
La drammaturgia dello spettacolo è costruita coi i racconti dei soci-operai che tutt’ora vivono a Civita Castellana e attraverso testimonianze e pubblicazioni. La trama dello spettacolo, con Ferdiando Vaselli e regia di Valentina Esposito, è costruita intorno alle vicende di Civita Castellana.
Nell’immediato secondo dopo guerra nella cittadina un numero ristretto di aziende di tipo padronale, in seguito a difficoltà finanziarie e produttive, entrò in una crisi talmente acuta che i proprietari furono spinti a licenziare gli operai e a chiudere le imprese.
Gli operai quindi rilevarono quello che restava delle aziende da cui erano fuoriusciti e ne divennero proprietari, riuscendo nell’intento di riacquistare il posto di lavoro e, sfidando le difficoltà del momento i rischi del mercato, favorirono la crescita e la diffusione della ceramica. Si creò quella che ancora oggi viene chiama la figura del socio-operaio.
“Questa è una storia di altri tempi, di mondi lontani, degli anni ’50 dice l’artista Ferdinando Vaselli -, di buoni che vincono sui cattivi, e certe volte ricordarsele queste storie fa pure bene, fa quasi sperare”.