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Bruno Barra
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Riceviamo e pubblichiamo
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Pregiatissimo Barra,
il tempo è tiranno, e quel poco che abbiamo preferiamo utilizzarlo per costruire, quindi, indipendentemente dal suo prossimo agire, o meglio, scrivere non è nostra intenzione replicare oltre.
In merito al suo articolo pubblicato sul quotidiano locale Tusciaweb prendiamo atto della sua volontà di dissociarsi dal comitato, se mai ne ha fatto parte.
Tuttavia occorre precisare che non ci appartiene la definizione da lei espressa (forse) nei nostri confronti di “autoreferenziati esperti aeronautici”, anche perché - se mai avessimo avuto questa colpa- lo abbiamo fatto a ragion veduta, mutuando il vezzo così disprezzato da un suo recente articolo di adesione al “famigerato” Comitato.
Nell’articolo in questione invero, a sua firma, si legge in calce: Bruno Barra (esperto di legislazione aeronautica, assistenza al volo e sicurezza del volo).
Se tale lei non fosse, viene da chiedersi a quale titolo esprime giudizi, cosi tecnici, e visto che per sua volontà non fa parte del comitato, sorge legittimo allora il dubbio che le sue esternazioni siano di natura politica, e in tal caso sarebbero in pieno disaccordo con la linea tracciata recentemente a livello locale dal suo nuovo, come anche dal vecchio, partito.
Circa i pareri del comitato relativi alla scalo civile viterbese - da cui ella si dissocia, ci pare opportuno replicare che gli stessi sono in perfetta linea con l’atto costitutivo che si prefigge come scopo quello di sviluppare attraverso ogni forma ritenuta utile, comprese le iniziative di sensibilizzazione e diffusione dei contenuti promozionali, la conoscenza a tutti i livelli delle potenzialità dell’aeroporto di Viterbo quale elemento determinante del sistema socio-economico di tutta la Tuscia e svolgere, senza fini di lucro, ogni altra attività finalizzata al conseguimento della completa operatività dell’aeroporto per il traffico civile.
Pertanto una buona lettura del documento citato le avrebbe senz’altro chiarito da principio la direzione di marcia del nostro sodalizio.
Concordiamo, inoltre, che mai il nostro comitato ha avuto il piacere di confrontarsi e/o consultarsi, con lei, sulle tematiche legate allo scalo viterbese, anche solo con una telefonata.
Anche qui abbiamo mutuato dal suo comportamento il nostro. Risultano, invero, pubblicati numerosi articoli a sua firma sul tema in questione senza alcun preavviso e/o consultazione con il comitato che pur non condividendone né il tenore né il contenuto mai si è permesso di criticare il suo “autorevole” seppur non condivisibile punto di vista.
Ci sembra invece grave e oltraggioso il ventilare, senza riferimenti precisi, dubbi circa l’operato dell’Enac, ma ancora più grave ci sembra la sua velata ed onnipresente critica verso un obbiettivo che, dalle sue parole, sembra appartenere a un concorrente o peggio ad un antagonista.
In conclusione comunque e senza alcun tono polemico ci sarebbe gradito avere fuori o dentro il comitato un esperto come ella si definisce - che in maniera propositiva e costruttiva contribuisse a rendere l'iniziativa aeroportuale una realtà concreta.
Ci piacevano, però, di più le sue parole quando, in qualità di promotore di un polo viterbese per la protezione civile, in un convegno nazionale di disaster manager dell’ottobre 2002, ebbe a dire: ”L'area dell’aeroporto di Viterbo si presta alla creazione di un centro unico sia per l'ala fissa che per l'ala ruotante per gli elicotteri di notevoli dimensioni e capacità.
Uno dei fattori determinanti è data dalla possibilità di avere ampie estensioni di terreno e facilitazioni nell'utilizzazione dello spazio aereo senza incorrere nella quotidiana congestione del traffico aereo di Ciampino e Fiumicino.
La zona di Viterbo è da considerarsi, poi, nell'area metropolitana di Roma, sapete benissimo distiamo circa 75 chilometri da Roma, e per l'aeroporto per cui esiste già, e questo è un altro fattore importante, in fase avanzata un progetto di apertura dello stesso ad attività civili previo ampliamento e potenziamento della pista e delle altre infrastrutture.
Già sono iniziati i lavori, un opportunità unica per renderlo immediatamente fruibile da una vasta utenza operativa”.
Infine ci sia permesso di ricordare, da parte nostra e senza la presunzione di essere al di sopra di tutti quali esperti del settore, che a suo tempo è stato siglato un accordo fra le amministrazioni interessate (Regione, Provincia, Comune e Camera di Commercio) che prevede l’apertura dell’aeroporto al traffico civile commerciale.
Il comitato, in piena aderenza con le proprie finalità, sta perseguendo proprio questo obiettivo ambizioso perché crede fermamente, nella realizzazione di questa importante opera per il futuro della città dei Papi e di tutta la provincia.
Comitato per l’aeroporto di Viterbo