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Mazzoli e Picchiarelli con gli studenti ad Auschwitz
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- Un viaggio per ricordare, da ricordare e raccontare. Ventiquattro studenti di 12 scuole superiori della Tuscia sono così diventati testimoni del dramma della Shoah verso tutti i loro compagni di classe.
Grazie alla Provincia, dal 2 al 5 dicembre hanno potuto visitare i campi di sterminio di Auschwitz e Auschwitz 2 Birkenau, dove persero la vita oltre un milione e mezzo di persone per mano dei nazisti. Ora, nel giorno della memoria, metteranno a disposizione la loro esperienza.
“Questo percorso dice l’assessore alla Pace, Giuseppe Picchiarelli - è iniziato nei mesi scorsi con la consegna alle scuole della “Storia della Shoah”, poi è proseguito con la visita nei campi di sterminio. Ad Auschwitz, su una pietra rinvenuta dopo la liberazione, un anonimo aveva scritto: “Chi mai saprà ciò che mi è capitato qui”. Con questo viaggio i ragazzi sono diventati testimoni di un dramma e custodi della memoria. Anche di quella pietra”.
Per il presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli, prima di esprimere pensieri e parole c’era bisogno di qualche giorno per metabolizzare ed elaborare.
“Al nostro ritorno da Auschwitz, un signore ha organizzato un convegno di intellettuali per spiegare che ciò che abbiamo visto non è mai esistito. Questa esperienza vale quindi per l’oggi e anche per il domani.
Dire che siccome è talmente assurdo, allora non può essere successo, è un pensiero pericoloso. Appena arrivati, ai deportati venivano tolti i vestiti, i beni, tagliati i capelli, erano divisi dai propri cari: in quei luoghi, prima della morte, è stata cancellata qualsiasi forma di dignità e annullato l’uomo. Il 27 gennaio sarà la giornata della memoria: organizziamoci per mettere il frutto di questo viaggio a disposizione di tutti”.
E poi i ragazzi, che hanno vissuto ognuno a modo suo questa esperienza.
“E’ stata una sorpresa spiega Eleonora, liceo classico “Buratti” di Viterbo perché siamo partiti ancora immersi nella nostra vita. Ma in noi è sicuramente cambiato qualcosa. E’ stato molto più forte che leggere qualsiasi libro”.
“Camminare e vedere noi stessi in una realtà così terribile continua Erica, liceo classico del capoluogo ci ha fatto rendere conto di quanto sia effimero ciò a cui ci dedichiamo ogni giorno. Nessuno può comprendere appieno cosa sia un lager senza averlo visitato: l’odore acre nella stanza dei capelli tagliati alle donne, i vestiti e le scarpette dei bambini, è tutto diverso quando te lo trovi davanti”.
“Mentre sei diretto ad Auschwitz spiega ancora David, liceo scientifico di Tuscania puoi percepire già sulla strada l’alone di morte e tristezza, anche solo guardando gli alberi secchi. E’ una realtà immensa che immaginavo molto più piccola. E pensare che è solo una piccola parte di ciò che è stato. Gli occhiali, le valige, i vestiti tolti ai deportati: per chi non lo vede direttamente è difficile capire la tragedia”.
“Il viaggio è il pensiero di Riccardo, Itis di Viterbo mi ha permesso di comprendere ciò che leggevo sui libri. Ma fa ragionare anche su un altro aspetto: il profitto che gli industriali hanno ottenuto con a guerra, grazie allo sfruttamento degli ebrei. Resta comunque impossibile concepire come sia stato possibile che tutto questo sia accaduto”.
L’esperienza però non è stata utile solo agli studenti. Anche per gli insegnanti che li hanno accompagnati c’è stata la possibilità di un arricchimento personale, da condividere con gli altri. “I ragazzi saranno testimoni con i rispettivi compagni”. Primo Levi diceva: “Meditate che questo è stato. Raccontatelo ai vostri figli”.
Le scuole partecipanti con due ragazzi per istituto: il liceo scientifico “Cardinal Ragonesi” di Viterbo, l’Itsig “Leonardo da Vinci” di Viterbo, l’Isis di Tarquinia, il liceo “Besta” di Orte, l’Isa “Ridossi” di Civita Castellana, l’Ipsia “Marconi” di Tuscania, l’Iis “Agosti” di Bagnoregio, il liceo classico “Buratti” di Viterbo, l’Itcg “Dalla Chiesa” di Montefiascone, il liceo “Galilei” di Tuscania, l’Ipsct “Orioli” di Viterbo e l’Isis “Colasanti” di Civita Castellana.