- Impegno della Coldiretti di Viterbo attraverso il Progetto Cerere per portare nelle scuole la conoscenza e la disponibilità di alimenti sani come frutta e verdura anche da sgranocchiare e in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico può contribuire a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità provocata anche dall’eccessivo consumo di bibite gassate.
E’ il suggerimento del presidente Michelini in riferimento alla proposta di Assobibe di rinunciare alla commercializzazione diretta di bibite gassate nelle elementari per i bambini al di sotto i 12 anni; nella regione Lazio e quindi anche nella nostra provincia sono soprappeso il 20% dei bambini.
Un terzo dei quali sono già obesi e il loro numero sta crescendo rapidamente tanto che si stima che un bambino su 10 sarà obeso nel 2010 in Europa.
"L’aumento di peso - prosegue Michelini - è un importante fattore di rischio per molte malattie che si sviluppano in età adulta come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro e secondo la consultazione effettuata dall’Unione Europea risulta che le malattie collegate direttamente all’obesità sono responsabili di ben 7% dei costi sanitari dell’UE".
"La principale causa individuata dagli esperti nel minor esercizio fisico e nel consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate ha portato per la prima volta, ci - dice il direttore Giovannetti - un paese dell’UE come la Lettonia a prendere la decisione di proibire la vendita nelle scuole del cosiddetto junk food (cibo spazzatura), come bibite zuccherate, patatine, caramelle e cibi contenenti coloranti e aromatizzanti.
La preoccupazione coinvolge direttamente anche l’Italia dove la radicata cultura alimentare fondata sulla dieta mediterranea non ha “salvato” i giovani come confermano i dati preoccupanti sull’aumento dei casi di obesità o soprappeso, dovuti a una non corretta alimentazione, che riguardano il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni, il valore più alto tra i Paesi Europei secondo una indagine Merrill Lynch.
Per questo - prosegue Giovannetti - occorre intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menù anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni".
"L’impegno della Coldiretti di Viterbo - afferma la responsabile del Progetto Cerere inserito nell’ambito di “Educazione alla Campagna Amica”, Anna Rita Fantacci - attraverso la formazione coinvolgerà per l’anno scolastico 2006/2007 58 scuole (infanzia, primaria, secondaria di I e II grado, istituti comprensivi) con 281 classi e 6.500 alunni con l’obiettivo di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostituire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.
"Un obiettivo - prosegue Fantacci - può anche essere incentivato con l’aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo e dove è possibile acquistare frutta fresca, disidratata e spremute senza aggiunta di zuccheri e grassi come alimento rompi digiuno per una merenda sana alternativa al cibo spazzatura".