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Riceviamo e pubblichiamo
- Illustre assessore Ciani, sono gravi ed inaccettabili le sue esternazioni circa il parere che Ente nazionale aviazione civile ha dato a favore dello scalo aeroportuale viterbese, preferendolo a Latina.
Definire lo studio dell’Enac come “estemporaneo e in grado solo di mettere la Regione in difficoltà” rappresenta una sua valutazione politica che in tema aeronautico non ha precedenti.
Mi auguro, e chi scrive ha vissuto seppur professionalmente - l’intera vicenda processuale legata alla tragedia di Linate, che mai più nella storia di questo Paese una scelta possa sacrificare, anche di un’inerzia la sicurezza del volo: elemento che non può essere, in alcun caso, messo in secondo ordine nella scelta di un aeroporto.
Le sue affermazioni presuppongono una chiara assunzione di responsabilità in merito a scelte che esorbitano dalle sue competenze scientifiche. Non vorremo mai più sentir dire in futuro frasi del tipo: “però qualcuno lo aveva detto”. Specialmente quando ad esprimersi è la massima autorità italiana responsabile per legge di emanare le norme nel campo dell’aviazione civile.
Ma venendo al dunque, lo studio preliminare dell’Enac ha tenuto in primario conto le implicazioni in ordine alla sicurezza ed ha rilevato che esistono situazioni oggettive a favore della scelta per Viterbo che sono direttamente legate alla prevenzione degli incidenti.
Nel dettaglio l’ente ha evidenziato che in quanto ad ostacoli orografici, la posizione dell’aeroporto di Latina, vede una penalizzazione su due quadranti (180°) che interessa tutta l’area di nord est.
Mentre a Viterbo i monti Cimini a sud est, danno luogo ad una penalizzazione che interessa il secondo quadrante (90°) dell’area di circuitazione.
Inoltre nell’aeroporto di Latina il condizionamento orografico dovuto ai Monti Lepini non consente circuitazione a Nord Est e le procedure possono interferire con quelle di Pratica di Mare, Ciampino e Fiumicino, dato l’orientamento quasi uguale delle relative piste.
Per contro a Viterbo, eventuali procedure si possono sviluppare ortogonalmente alle direttrici principali di Fiumicino e, data la lontananza, il traffico aereo può essere gestito più agevolmente senza alcuna penalizzazione per lo scalo internazionale.
Sulle condizioni meteo che caratterizzano i due siti, senza entrare in dettaglio, ma sulla base dei dati di massima che statisticamente individuano i giorni in cui si verificano situazioni di impraticabilità operativa, si può affermare che gli ordini di grandezza per cui i due aeroporti si differenziano, stanno nel rapporto di 1 a 10 a favore dello scalo di Viterbo.
Il fatto che la tipologia di traffico, che si vuole dirottare su aeroporti alternativi (Viterbo o Latina), sia principalmente proveniente da Nord, Nord Ovest e Nord Est, fa sì che lo scalo di Viterbo risulti più conveniente consentendo un risparmio sul tempo di volo di circa 10 -15 minuti, sia per la localizzazione sia per l’inserimento in circuitazioni di traffico nell’area terminale di Roma (Terminal Area).
Inserimento che nel caso di Latina, risulterebbe difficoltoso e complesso e quindi con ricadute penalizzanti la gestione del traffico a Fiumicino e Ciampino, rispetto all’inserimento per avvicinamenti su Viterbo.
In definitiva lo sviluppo delle procedure di precisione per il decollo e l’atterraggio, rispetto al quadro di distribuzione del traffico aereo nella regione, risulta significativamente meno invasivo e quindi più facile nel caso di traffico diretto su Viterbo che non per quello su Latina.
Tali considerazioni, relative all’aspetto tematico più importante ed anche più delicato ovvero la sicurezza crediamo, anzi siamo certi, siano di gran lunga da preferire alla Sue affermazioni relative al fatto che Latina ha una linea ferroviaria che in meno di 45 minuti arriva a Roma.
Ritenendo, in conclusione, che l’aeroporto della Tuscia possiede a livello regionale le caratteristiche più idonee per lo sviluppo di un traffico civile, le chiediamo, di rivedere le sue recenti posizioni.
E di adottare tutti i provvedimenti adeguati a far si che l’azione politica di sua competenza sia diretta al conseguimento di un risultato utile allo sviluppo della Regione da lei rappresentata ed in linea con le indicazioni tecniche espresse dal massimo organo italiano in materia di aviazione civile ed avvalorati dai i protocolli internazionali sulla sicurezza del volo, lasciando a ciascuna istituzione la responsabilità di fornire le proprie valutazioni, anche se si può ben comprendere, almeno dall’evoluzione dei fatti.
Questo tenendo presente che in questa fase del procedimento la Regione non può non tener conto delle valutazioni dell’ente a cui la legge assegna la responsabilità di regolare il trasporto aereo in Italia.
Tra l’altro non si comprendono le sue affermazioni sull’aeroporto di Latina quando non risulta che ci sia stato un pronunciamento formale da parte della Difesa che mantiene sull’aeroporto una scuola di volo iniziale, le cui attività sono certamente non compatibili con quelle di un traffico commerciale.
Le chiediamo, altresì, in qualità di sodalizio portatore di interessi collettivi, che la problematica venga affrontata con la giusta metodologia nelle appropriate sedi istituzionali, attraverso l’immediato confronto con l’Autorità di Regolazione Nazionale ed un incontro a breve a livello locale per delineare i prossimi sviluppi della realtà aeroportuale del nostro territorio nonché di essere informati e consultati in merito alla materia in oggetto.
In attesa di cortese riscontro si inviano distinti saluti
Il presidente del Comitato per l’aeroporto
Giovanni Bartoletti