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- Quando un locale di fama nazionale, come La Palma Club di Roma, che ospita concerti di musica jazz e di avanguardie musicali, decide di accogliere la serata conclusiva di “Tiburzi-Provenzano: l’ultima notte. 24 ottobre 1896, 11 aprile 2006” vuol dire che non si è soli a sentire il bisogno di parlare di brigantaggio, mafia, illegalità e legalità.
Sabato 2 dicembre il club capitolino ha registrato il tutto esaurito in occasione della terza e conclusiva serata dell’evento organizzato dall’Associazione Culturale iTusci, per il progetto di Viola Buzzi ed Eugenio Manca, e dal Comune di Acquapendente. Circa 400 gli spettatori che, frequentando solitamente La Palma per ascoltare musica di qualità, hanno scelto quella sera di assistere ad un nuovo esperimento: attraverso la formula della conferenza-spettacolo si può parlare di argomenti “alti e impegnativi” toccando le diverse forme dell’arte.
Una no-stop di quasi quattro ore durante le quali gli ascoltatori, quasi inchiodati alle poltroncine rosse del locale, hanno condiviso con i relatori idee, emozioni, progetti, desideri e speranze sul tema della serata “La legalità è possibile?”.
I relatori invitati a confrontarsi sul tema della legalità appartengono ai diversi campi del mondo politico, sociale, mass-mediologico, giornalistico.
A fare gli onori di casa è stato Enzo Ciarravano, Direttore Regionale Beni e Attività Culturali Sport, entusiasta e incoraggiante verso i progetti di questo tipo, che integrano cioè province periferie e capitale. A prendere poi la parola Vincenzo Vasile, giornalista de L’Unità che ha partecipato anche alla prima serata dell’evento ad Acquapendente (18 novembre, Teatro Boni) e a Viterbo (24 novembre, Gran Caffè Schenardi), che ha svolto il delicato ruolo di “memoria storica” dell’idea originaria e del percorso fatto.
Il cuore della conferenza si è centrato con Tano Grasso, presidente onorario dell’Associazione Italiana Antiracket ed Elio Lannutti presidente dell’Adusbef; dai problemi legati al racket e all’”abbandono” da parte degli organi preposti al controllo e alla tutela, agli scandali economici dei “furbetti del quartierino”, alle banche, alla necessità di un impegno corale per fronteggiare il problema.
Estremi l’attenzione e l’interesse del pubblico nella prima parte della serata, è stata poi la volta del linguaggio dell’arte, voluto appositamente come portatore di riflessione affidata alla sensazione, al racconto orale, alle gesta leggendarie, con lo spettacolo “Doppiette e Rosari”, che ha incantato il pubblico romano per l’ultima ora dell’evento. Pubblico rimasto fino a notte tarda a scambiarsi impressioni, come trattenuto.
L’evento “Tiburzi-Provenzano: l’ultima notte” ha ottenuto il patrocino del Senato della Repubblica, del Consiglio Regionale del Lazio, della Provincia di Viterbo e dell’Università degli Studi della Tuscia. Per informazioni sul progetto, materiali video, ed atti della conferenza: ituscimail@tin.it, www.itusci.it, tel. 0763/732066.