Viterbo 26 agosto 2005 - ore 0,10
Senza Filtro - La Regione Lazio ha partecipato al Tavolo di filiera del pomodoro convocato dal Ministro per le Politiche Agricole e Forestali. Lo ha reso noto lAssessore allAgricoltura della Regione Lazio, Daniela Valentini. La riunione del Tavolo si terrà alle ore 19 presso la Sala Cavour del MIPAF e affronterà i temi relativi alla filiera del pomodoro e al rispetto degli impegni contrattuali tra produttori e industrie della trasformazione.
Non appena siamo stati informati, abbiamo richiesto che anche la nostra regione fosse inserita, dato che la produzione di pomodori da industria del Lazio supera i 2 milioni di quintali annui, concentrandosi soprattutto nelle province di Viterbo e Latina, con una superficie coltivata di quasi 3 mila ettari.
Nel corso dei lavori, chiederemo che siano rispettati tutti gli accordi presi tra le organizzazioni dei produttori e le industrie che ritirano e trasformano il prodotto. Non solo, ma proporremo anche che la contrattazione annuale su quantità da ritirare, qualità e prezzo, che ora si svolge nei mesi di febbraio e marzo, sia anticipata alla fine dellanno.
Tale anticipo prosegue la Valentini consentirebbe ai produttori, prima che cominci la semina, una programmazione più efficiente, nonché un migliore sviluppo della politica di filiera del pomodoro alla quale, come Regione Lazio, stiamo già lavorando nellambito del Tavolo Agroalimentare. Inoltre, avanzeremo la richiesta di garantire lefficienza dei controlli sulla origine dei prodotti trasformati per dare ai consumatori la possibilità di fare scelte consapevoli.
Nel frattempo stiamo giornalmente seguendo landamento del ritiro del prodotto da parte delle industrie della trasformazione, soprattutto per quanto concerne larea di Tarquinia, dove si concentra la maggiore produzione con quasi 1 milione e 300 mila quintali annui. Tantè vero che, dopo il nostro intervento della scorsa settimana, da circa 84 mila quintali ritirati tra il 4 e il 16 agosto, si è passati a circa 70 mila quintali nei 5 giorni successivi, con un incremento di oltre il 50%.