Viterbo 25 agosto 2005 - ore 10 -
Caro Galeotti,
leggo il tuo commento alla mia presenza alla conferenza stampa Ascovit su via Marconi.
Mi conosci da anni eppure non hai ancora capito che, in politica, non ho nemici (almeno da parte mia!). Ho avversari politici e... amici.
Nella vicenda di via Marconi, pertanto, è falso e ingiusto dire che Gabbianelli è il mio nemico.
Vero è, invece, che sono prioritariamente amico, da sempre, della mia città e dei viterbesi, anche se questo può significare non condividere le scelte del sindaco.
Grato per la precisazione
Ti saluto
Michele Bonatesta
Caro senatore,
lespressione nemico era evidentemente una figura retorica. Tecnicamente una iperbole, inserita, per altro, in un contesto satirico e quindi non voleva affatto descrivere un dato di fatto. Da un punto di vista logico-semantico, la categoria della verità o falsità non si attaglia a questi contesti.
E poi come avrei potuto solo immaginare che il tuo sindaco; il sindaco che tu hai sostenuto a spada tratta per una intera campagna elettorale; che hai difeso caparbiamente dagli attacchi di quel perfido di Nando Gigli, che non lo voleva candidare; che, diciamolo, milita con te nello stesso partito, possa men che essere tuo fraterno sodale.
Tutti i viterbesi sanno, ed io per primo, che non cè sera che non vi sentiate telefonicamente per darvi la buona notte. Che il vostro affiatamento è tale che, quando non vi vedete per un certo tempo, vi scrivete lettere dense di termini come amore. Una mi sembra lhai scritta proprio in questi giorni. Insomma, come hai potuto solo pensare che io sospettassi una inimicizia tra di voi. Un sospetto assurdo che non terrebbe conto degli ultimi venti anni di storia politica viterbese.
La mia era solo una battuta satirica e non un commento. Come, per esser chiari, vuol essere questa risposta.
Cordialmente
Carlo Galeotti