Viterbo 24 agosto 2005 - ore 15 - Senza Filtro - Caro sindaco,
da mesi gran parte dei muri di Viterbo (ma anche i pali fanno la loro parte) sono tappezzati di manifesti inneggianti allla città: Viterbo, una città tutta da amare.
E' vero. Chi ha la viterbesità nel sangue (come suoI dirsi) non può non amare la sua città e non può non volerne la crescita. Una città da amare, infatti, deve essere bella da guardare ma anche bella da vivere.
L'amore nei suoi confronti, dunque, non può che essere un amore partecipato, condiviso. Non è amore vero quello non corrisposto. l viterbesi amano la loro città, ma Viterbo deve ricambiare questo amore. In altre parole, non può esistere amore a senso unico. Nessuno può negare che la città stia cambiando volto, giorno dopo giorno, ma in alcuni casi questi cambiamenti stridono con l'amore, in precedenza citato, portando addirittura a contrasti più o meno forti.
L'amore, sostiene qualcuno, non è bello se non è liticarello. Ma l'amore liticarello è bello se si suppone che, dopo, ci sia la pace ed un rinnovato amore. Mai dire, in amore, o così o niente. Mai dire che... indietro non si torna perché, in tal caso, il non tornare indietro potrebbe significare non voler andare avanti. Lo riconosca. Negli ultimi mesi non tutte le sue dichiarazioni d'amore nei confronti della città sono state capite dai viterbesi ma, quando è vero amore, il chiarimento non può non arrivare.
Fortunatamente, per quanto concerne gli abitanti di Santa Lucia, la rottura è stata evitata. Ora, con la realizzazione del parco per il quartiere, potrà anche ricominciare il dovuto idillio tra amministrazione comunale ed amministrati. Se poi, cogliendo l'occasione degli attuali lavori, si volesse fare in modo che i pullman tornino a girare restituendo i trasporti pubblici a chi sino a qualche anno fa li aveva... quale migliore dimostrazione di amore?
Ma l'amore si era interrotto anche con i pendolari, con i lavoratori della polizia di Stato, con i commerciati della zona, i lavoratori privati e non, quando il Comune decise di trasformare il parcheggio libero delle Pietrare metà a pagamento e metà no. Ricorda?
Polemiche, proteste, interventi a livello politico ma anche a carattere istituzionale, tutti tesi a far si che... si tornasse indietro. Sono passati alcuni mesi ma era sotto gli occhi di tutti, giorno dopo giorno, il fallimento di quell'esperimento. E quindi è stato giocoforza tornare indietro.
Prima un pezzo, poi il resto. Dal 1 settembre mi si dice che tutta quell'area verrà restituita, ai cittadini ai quali era stata sottratta, gratuitamente.
Oggi, alla luce dei fatti, è davvero convinto che non sia l'essere tornato indietro il vero atto di amore nei confronti della città e dei suoi abitanti? Ma anche lì siamo stati costretti a rifugiarci in un po' di... amore liticarello.
Ora è la volta dell'isola pedonale in via Marconi. Una ennesima sua dichiarazione di amore per la città che la città però non ha capito e sta dicendo a gran voce di non aver gradito. E, ancora una volta, forze politiche, rappresentanti istituzionali e amministratori (anche loro innamorati di questa città) costretti a scendere in campo per riportare la pace.
Lo ammetta. Anche qui occorre tornare indietro. È stato fatto esperimento, si è detto. Ma quanto tempo ancora deve passare perché, in tutta onestà si riconosca che l'esperimento è fallito? Siamo, ancora una volta, alle parole grosse tra innamorati. Minacce di licenziamenti, ricorsi alla magistratura amministrativa, strumentalizzazioni.
E, a catena, altri si sono già prenotati per rimettere il discussione il loro patto di amore. Parlo degli ambulanti del mercato settimanale di piazza Sacrario e degli ambulanti delle varie fiere, tradizione della città.
Via Marconi, sicuramente bella da vedere, ha paralizzato la città, impedendo a tutti noi di vivere anche il resto della città. Se prima, per attraversarla, giustamente bastavano minuti, oggi ce ne vogliono almeno 90. E poi, caro sindaco, anche al bello c'è limite. Quella palma alla fine di via Cairoli che c'azzecca con il nostro ambiente. Dopo il Lido, approfittando della beach volley, vogliamo fare concorrenza a... Palm beach? Ricorda le polemiche per il giardino esotico di Lazzarini al ponte Paradosso? Non le sembra che le valutazioni possano essere le stesse, fatte le dovute proporzioni?
Dia retta a me. Non stia a sentire i commercianti, i suoi assessori, consiglieri comunali e tutti coloro che le dicono di... tornare indietro. Anticipi tutti: lo faccia da solo. Quando si ama veramente occorre essere disposti a fare qualche rinuncia proprio per rafforzare l'amore.
E ci ripensi anche per la Pinetina del Barco. Che senso ha un altro braccio di ferro con un'altra parte consistente di suoi concittadini? Per amare occorre sempre essere in due: gli amministratori da una parte, la città dall'altra.
Allora, caro sindaco: vogliamo fare pace con Viterbo? Magari dopo Santa Rosa. A Viterbo si fa tutto dopo Santa Rosa.
Speriamo che la nostra patrona come sempre, ci illumini e ci dia saggezza, lei che è il primo simbolo del vero Amore in questa città.
La ringrazio per l'attenzione e spero di poterla ringraziare anche a nome di tutti gli altri innamorati del nostro capoluogo.
Sen. Michele Bonatesta