Viterbo 23 agosto 2005 - ore 17 - Senza Filtro - Il 19 agosto tutti i gruppi consigliari di minoranza hanno sottoscritto uninterrogazione, fatta recapitare al presidente del consiglio comunale, con la quale, rilevato che ai sensi del Testo Unico per gli Enti locali e in ragione di recenti sentenze del Consiglio di Stato lindizione della gara per laffidamento del servizio di refezione scolastica sarebbe dovuta rientrare nelle competenze del Consiglio Comunale, si è chiesto il motivo per cui il bando suddetto non sia stato sottoposto alla discussione e approvazione dellorgano di palazzo dei Priori e, di conseguenza , si è chiesta la revoca del bando stesso per consentire il prescritto amministrativo.
Lassessore alle politiche sociali, scolastiche e ai servizi alla persona risponde a mezzo stampa ad una nota di approfondimento sullargomento diffusa dal capogruppo DS del consiglio comunale, con argomenti che non si reggono in piedi.
Afferma che non gli risulta che il consiglio comunale sia lorgano preposto a discutere largomento, poi sottolinea che il bando delle mense scolastiche è stato profondamente analizzato IV commissione con il contributo di tutti.
La contraddizione è evidente: dato che la commissione è una semplice articolazione del consiglio, figuriamoci se il consiglio stesso non sia la sede idonea per discutere in merito al punto trattato.
In realtà uno dei nodi principali affrontati in commissione è stato quello della impossibilità di fatto di partecipare alla gara per eventuali ditte concorrenti alla precedente affidataria dellappalto per la mense.
Il testo del bando prevede infatti che il requisito della presenza di un centro di produzione e confezionamento degli alimenti nel raggio di pochi chilometri da Viterbo sia posseduto dalla ditta già prima della partecipazione al bando.
Quindi non si obbliga, come è giusto che sia, di possedere un centro di produzione limitrofo alla città di Viterbo, una volta vinta la gara.
Si impone una condizione assurda: prima dell8 settembre, data di scadenza di presentazione delle domande per la gara, tutti gli eventuali concorrenti si dovrebbero far carico di allestire centri di produzione e confezionamento di pasti, per circa 1300 persone, vicino al capoluogo della Tuscia in modo che lassessore Rotelli li possa ispezionare (almeno così afferma).
Poi, vinca il migliore, e gli altri, come si dice a Roma, il centro di produzione se lo danno sui denti.
E vero, come afferma lassessore stesso, che in ben tre sedute della IV commissione sono stati raccolti pareri e consigli con lapporto di tutti. Peccato che tutta lopposizione e alcuni consiglieri della maggioranza hanno manifestato la loro contrarietà alla clausola del bando che impedisce di fatto la predisposizione di una vera gara dappalto.
Non mi risulta inoltre, comè nella tradizione della IV commissione, che si sia votato su questo punto.
Auspico che il Presidente del consiglio comunale metta subito allordine del giorno questo argomento in modo da percorrere il tracciato che la normativa ci impone.
Marco Prestininzi
Consigliere Comunale di Rifondazione Comunista