Viterbo 23 agosto 2005 - ore 17 - Senza Filtro - I dati pubblicati sul Sole 24 Ore, che evidenziano lalto numero dei consiglieri di circoscrizione di Viterbo in rapporto a quello delle altre città italiane, suonano per noi come una conferma della inadeguatezza (per eccesso) del sistema di decentramento nella nostra città, il quale ha bisogno quindi di una profonda riforma, che ne rilanci ruolo e funzioni.
Daltronde che la revisione delle forme del decentramento sia una esigenza generale è dimostrato dalla approvazione in prima lettura da parte della Camera dei deputati, lo scorso 26 luglio, della proposta di legge 5808.
Essa prevede modifiche al testo unico sulle leggi sullordinamento degli enti locali nel senso che le circoscrizioni siano obbligatorie solamente nei comuni con più di 200 mila abitanti e non più, come oggi, sopra i 100 mila.
Nella relazione accompagnatoria della proposta è evidenziato come per i comuni è diventato sempre più difficile garantire ai cittadini i livelli necessari di manutenzioni ordinarie, di politiche sociali in grado di salvaguardare le condizioni di vita per molte famiglie. In tale contesto si è potuto verificare, sulla base della concreta esperienza, che in molte realtà urbane medie e medio-piccole il carattere obbligatorio della costituzione delle circoscrizioni di decentramento (
) porta a una pura moltiplicazione burocratica e a una dispersione di risorse non bilanciata da una effettiva partecipazione democratica.
Sono due anni che evidenziamo come per Viterbo il sistema delle circoscrizioni, che non è neanche obbligatorio, non rappresenti più, alla luce dei fatti, un vero strumento di partecipazione democratica e, peraltro, non trovi corrispondenza numerica in alcuna città di eguali dimensioni. Rilanciamo quindi la proposta di riforma dello statuto comunale avanzata dai DS, che prevede la soppressione delle circoscrizioni e la istituzione dei municipi nelle tre frazioni principali (San Martino, Bagnaia e Grotte Santo Stefano) e la poniamo al confronto con le altre forze politiche, disponibili a discuterne ed a trovare un terreno comune per dare alla nostra città un sistema di decentramento efficiente ed efficace.
Chiediamo quindi che il presidente del Consiglio Comunale e il presidente della prima commissione consiliare sollecitino il sindaco e lassessore competente ad accogliere la richiesta della apertura di questa discussione. Quel che però temiamo, da parte dei nostri interlocutori, è purtroppo la mancanza di idee e di proposte, che spesso porta ad una chiusura pregiudiziale, prima ancora di confrontarsi nel merito. Speriamo vivamente questa volta di poter essere smentiti.
Il capogruppo DS
Giulia Arcangeli