Viterbo 20 agosto 2005 ore 0,20 Senza Filtro - Caro Samuele De Santis, a parte i tuoi dotti riferimenti latini, permettimi di esprimerti il mio parere su ciò che hai detto in materia di educazione omosessuale.
Innanzitutto non è vero che il matrimonio cristiano ha per fine solo la conservazione del patrimonio e della unicità famigliare dello stesso, ma è un percorso unico che si è creato proprio con la rivelazione cristiana. Nel senso che il matrimonio, inteso come vincolo indissolubile fatto di reciproca fedeltà, è di per sé il segno di un unicum che nelletà pre-cristiana non era concepita.
Cosa significa la conservazione del patrimonio, parlando secondo ciò che ho appena definito come matrimonio cristiano? Praticamente nulla. Il matrimonio è lunione delluomo e della donna in un tuttuno, che in altre modalità non ha il senso che noi concepiamo.
La tua morale sessuale non considera questo, ma parla del vincolo del matrimonio religioso solo partendo da un partito preso, vale a dire che la Chiesa impone qualcosa che è assimilabile a qualsiasi altro tipo di unione (di fatto, omosessuale, lesbica).
Lerrore di valutazione che, secondo me, tu compi, è nella visione sessuale per forza accostata allaspetto istituzionale di essa. Sono due cose separate. Ognuno è libero (e su questo siamo tutti e due pienamente daccordo) di concepire la sessualità come crede (sai, io non sono un militante di Sinistra come te, ma nella mia libertà di coscienza so quanto affermo) ma la trasposizione, per esempio, del matrimonio gay a norma statale va distinta.
Tu scrivi : L'unico motivo di discussione sul matrimonio gay può essere la filiazione, ma anche qui non possiamo arrampicarci sugli specchi: un bambino ha diritto come sanciscono i diritti umani universali, alla vita, all'educazione e alla possibilità di realizzarsi! Per come conosco alcuni miei carissimi amici omosessuali un bambino con due papà la prima parola che imparerà a pronunciare sarà: amore!. Sinceramente ti rispondo partendo da un fatto che tu neanche nomini: le adozioni.
Lamore un gay lo può esprimere benissimo adottando un bambino straniero o italiano, magari povero, dandogli lidea di un amore unico in tutto e per tutto. Ma, scusami, come pensi che possa concepire la parola amore con due persone dello stesso sesso, che rappresentano una nicchia della società (ancora basata sul matrimonio eterologo e sulla sessualità eterologa) e che, essendo dello stesso sesso, esprimono modi similari di intendere lamore verso questo bambino?
La figura femminile è insostituibile in tutto e per tutto, te lo dice uno che la madre lha persa ancora ragazzino, e per quanto gente come te si ostini a negarlo, ciò che può dare ad una figlio lincontro di un uomo ed una donna (magari anche in una coppia di fatto) che si amano veramente, due uomini o due donne non lo possono dare. E qui non parla un bigotto cristiano ma un realista libero pensatore.
Un saluto.
Gaetano Alaimo
Giornalista