Viterbo 20 agosto 2005 ore 0,20 Senza Filtro - Il comune di Viterbo ha pubblicato nei giorni scorsi un bando per il servizio di refezione delle scuole materne, elementari e medie che prevede tutte le prestazioni dallapprovvigionamento dei generi alimentari, alla preparazione, trasporto e distribuzione dei pasti preparati fino alla gestione dei rifiuti prodotti.
Tale servizio riguarderà circa 1.300 pasti giornalieri per una durata di 5 anni con un importo complessivo di oltre tre milioni di euro (3.150.000 euro).
Nel capitolato dappalto allegato a tale bando si prevede tra i criteri di ammissibilità alla gara la disponibilità, in proprietà o in locazione o in altra forma consentita dalla legge di un Centro di produzione e confezionamento pasti sito nel Comune di Viterbo.
Ossia, il capitolato fissa un requisito di cui dispone solo la ditta che attualmente svolge il servizio, con evidente pregiudizio riguardo allesito della gara stessa. Infatti nessuna ditta prima di avere la certezza di poter svolgere un servizio attrezza e ottiene tutte le autorizzazioni sanitarie per un centro di cottura da 1.500 pasti al giorno. E se alla gara di appalto partecipa un solo concorrente non cè gara e il servizio non può essere migliorato a vantaggio degli utenti. Riteniamo che questo sia un elemento altamente penalizzante.
Oltre a questo il Testo unico degli enti locali prevede che lindizione della gara per laffidamento del servizio di refezione scolastica rientra nelle competenze del Consiglio comunale. In realtà il bando è stato pubblicato dallamministrazione senza la prescritta discussione ed approvazione da parte del consiglio comunale.
In virtù di quanto esposto abbiamo promosso uninterrogazione urgente al sindaco, sottoscritta da tutti i gruppi di minoranza, per chiedere la revoca della gara i cui termini dovrebbero scadere l8 settembre prossimo e la richiesta di discussione da parte del consiglio comunale.
Riteniamo fondamentale che venga rispettato liter amministrativo previsto dalla legge per un appalto così importante sia in termini economici che per la delicatezza del servizio che si richiede. La salute dei nostri bambini e la qualità dei pasti che consumano a scuola deve essere oggetto di tutti gli approfondimenti necessari e non si può ipotecare la libera concorrenza, che è un elemento di miglioramento del servizio, imponendo clausole che impediscono la partecipazione di un numero elevato di concorrenti.
Il criterio dellurgenza, che segna in negativo ogni decisione assunta da questa giunta, in questo caso non giustifica la fretta con cui si è voluto procedere. Infatti per evitare di creare sospensioni della mensa dallinizio della scuola fino allespletamento di tutte le procedure si può prorogare lappalto alla ditta che attualmente svolge il servizio.
Il capogruppo dei Democratici di Sinistra
Giulia Arcangeli
Premesso che il comune di Viterbo ha pubblicato nei giorni scorsi un bando per il servizio di refezione delle scuole materne, elementari e medie che prevede tutte le prestazioni dallapprovvigionamento dei generi alimentari, alla preparazione, trasporto e distribuzione dei pasti preparati fino alla gestione dei rifiuti prodotti;
- premesso che tale servizio riguarderà circa 1.300 pasti giornalieri per un importo annuo di circa 630.000 euro e per una durata di 5 anni con un importo complessivo di 3.150.000 euro;
- considerato che allart. 4 p.to F) del C.S.A. allegato a tale bando si prevede tra i criteri di ammissibilità alla gara: la disponibilità, in proprietà o in locazione o in altra forma consentita dalla legge per una durata pari o superiore a quella del servizio appaltato di un Centro di produzione e confezionamento pasti sito nel Comune di Viterbo;
- considerato che tale condizione, a quanto risulta agli scriventi, fissa un requisito di cui dispone solo la ditta che attualmente svolge il servizio, con evidente pregiudizio riguardo allesito della gara stessa;
- rilevato che ai sensi dellart. 42 del T.U.E.L. così come confermato dal Consiglio di stato con la sentenza n. 9.301 del 31/12/2003 lindizione della gara per laffidamento del servizio di refezione scolastica rientra nelle competenze del Consiglio comunale;
tutto ciò premesso, i sottoscritti consiglieri comunali interrogano la S.V. per conoscere i motivi per cui il bando per il servizio di refezione delle scuole materne, elementari e medie non sia stato sottoposto alla discussione e allapprovazione del Consiglio comunale e chiedono la revoca del bando stesso per consentirne il prescritto iter amministrativo.