Viterbo 1 agosto 2005 ore 0,10 "Se l'Onorevole, che evidentemente sa far politica solo con la carta bollata, pensa di incutermi timore e tapparmi la bocca con le sue minacce di querela, si sbaglia davvero di grosso. Se c'è qualcuno che deve essere querelato per danni all'immagine del mio partito, questo è proprio lui. E poi, per quanto mi riguarda, siamo soltanto all'inizio". Antonello Iannarilli, il commissario di Forza Italia, non demorde e replica a Nando Gigli con toni che, va detto, nella politica viterbese rarissimamente, se non mai, si sono ascoltati.
"E' arrivato il momento - afferma Iannarilli - di rendere noti ai cittadini della Tuscia coloro che se ne infischiano altamente della fedeltà al mandato ricevuto e, pur di salvare poltrone e indennità, utilizzano i partiti, compreso quello in cui sono stati eletti, in maniera strumentale, alla stregua di un taxi. Per quanto riguarda poi il discorso della doppia indennità, non riesco proprio a comprendere perché si scaldi tanto. Gli ho semplicemente ricordato quello che già prima gli aveva detto un giornale, anzi due. Può definitivamente mettere fine a questa voce dimostrando, non a me, ma ai cittadini, documenti alla mano, che quanto detto sulla questione non corrisponde a verità.
Iannarilli insiste con toni minacciosi e sopra le righe su tutto il fronte.
"Parliamo ora di politica, quella vera, quella che l'Onorevole dice di non essere riuscito a fare in Forza Italia. Questa non include tra i comportamenti ammissibili la ricerca di altri traditori politici da portare nella sua 'rete' con false promesse. Ovviamente pure su questo lui nega, come suo solito, chiamando in causa presunti amici. Farò chiarezza a breve su questo. Gli stessi amici chiamati in causa, di certo potranno dichiarare con onestà come abbia negato la realtà già altre volte. Ecco l'ultima, in ordine di tempo: fino a lunedì ha smentito a gran voce il suo passaggio ad un altro partito, cosa che invece, in maniera politicamente incoerente e sleale, ha ufficializzato un paio di giorni dopo, cercando (e per fortuna non gli è riuscito) di dare il colpo di grazia a Forza Italia. Un partito, il nostro, che lo ha candidato alle elezioni regionali del 2000 e a quelle politiche del 2001. Fin qui la cosa gli stava più che bene, subito dopo però, l'Onorevole inizia a lavorare al suo piano diabolico: alle successive elezioni regionali fa saltare la candidatura di Marini per candidarsi a sua volta, dando parola di dimettersi successivamente. Parola che ovviamente subito dopo si rimangia.
Ma Iannarilli non la finisce più e chiama in causa sempre con toni da "toro scatenato" il fratello di Nando Gigli, Ugo, responsabile di aver fatto perdere il centrodestra alla provincia.
Un certo direttore dell'Ater (ex Iacp, per essere più chiari 'case popolari'), nominato dalla giunta Storace (senza che avesse la laurea, che per certi incarichi è un requisito obbligatorio), fonda una lista civica, che ha concorso alle provinciali da avversaria della Casa delle Libertà. E tutto ciò per rimanere attaccato a quella poltrona ben remunerata e diventare assessore in una giunta di sinistra, alla faccia della coerenza. Ebbene, per far piacere all'Onorevole, molti suoi amici a Viterbo hanno votato il fratello, e alla fine la Casa delle Libertà ha perso la Provincia per una manciata di voti. Come se ciò non bastasse, la coppia ha portato a segno l'ultimo atto di questo modo di fare politica anche al Comune di Viterbo, cercando così di vivere felici e contenti. Morale della favola: per meri interessi personali in pochi anni i fratelli hanno cercato di distruggere un partito divenuto florido grazie a dieci anni di lavoro duro, portato avanti con onestà , correttezza e, soprattutto, volontà di fare politica in un modo nuovo, completamente diverso da teatrini, cioè nell'esclusivo interesse del territorio e dei cittadini.
Iannarilli al di là delle invettive sembrerebbe anche intenzionato a lavorare.
Ho intenzione di visitare tutta la provincia, per far tornare, visto che ormai i 'politicanti', le erbacce stanno fuori da Forza Italia, nei nostri dirigenti, nella base e nella gente la fiducia nella politica 'vera', quella che non si basa solo sull'affannosa conservazione di poltrone d'oro, alla faccia di chi fa i salti mortali per portare avanti un'intera famiglia con 1.000 Euro al mese. E proprio questa 'politica vera' tornerà da subito nelle mani degli esponenti della provincia: cominceremo la riorganizzazione già martedì.
"Un'ultima cosa voglio dirle - aggiunge Iannarilli rivolgendosi a Gigli - : solo adesso si è accorto che non le piace la politica di Forza Italia cioè politica seria, onesta e coerente? Solo dopo aver ottenuto pochi mesi fa la candidatura in Regione ha capito di volersene dissociare? Prenda il coraggio a due mani e faccia un gesto che politicamente può salvarle la faccia: si dimetta da tutte le cariche che ha ricevuto grazie a Forza Italia, e la stessa cosa dovrebbero fare, se dal punto di vista politico fossero dotati di un minimo di ragionevolezza, tutti gli altri che con il partito si ritrovano ora a scaldare poltrone molto ben remunerate. Sarebbe un gesto di coerenza, ma dubito che lo farà perché sarebbe costretto a rimanere con il solo vitalizio regionale, e gli altri rimarrebbero a spasso e senza indennità . Questo è il peggior modo di far politica, lei ne è l'artefice e adesso deve pagarne le conseguenze davanti ai cittadini. Una cosa è certa: non riuscirà ad azzittirmi".