Viterbo 19 agosto 2005 ore 8 Marina Velca è uno dei due punti leggermente inquinati della costa laziale. Peggiora la situazione della foce del Marta.
Bene le coste le coste del Lazio, meno le foci dei fiumi. Preoccupazione per la riconversione a carbone delle centrali di Civitavecchia e Montalto di castro. Malissimo il fenomeno dellabusivismo edilizio sul demanio e quello dellerosione. E questo in sintesi il risultato dellanalisi sullinquinamento delle coste fatto da Legambiente con liniziativa Goletta Verde. Solo due, su ventitre località costiere esaminate, foci escluse, sono risultate lievemente inquinate. Resta lemergenza alle foci dei fiumi che migliorano ma dimostrano ancora una troppo bassa efficacia del ciclo di depurazione: servono investimenti per oltre 360 milioni di euro su impianti e rete fognaria.
Il risultato dellindagine è stato presentato ieri a Roma da Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde e Lorenzo Parlati, presidente Legambiente Lazio.
Sia gli enterococchi che escherichia coli sono parametri microbiologici scelti come indicatori nella proposta di direttiva europea sulle acque di balneazione che ancora non è stata approvata - ha spiegato Rina Guadagnini - . Abbiamo quindi voluto essere un poco più rigorosi rispetto alla normativa vigente, naturalmente precisiamo che le analisi delle acque di balneazione che noi di Legambiente facciamo con Goletta Verde forniscono uno spaccato della situazione delle acque al momento del prelievo.
Non possiamo e non vogliamo quindi conferire patenti di balneabilità, che resta invece compito del ministero della Salute. La fotografia scattata sulle acque laziali delinea un quadro che è abbastanza confortante visto anche il lieve ma significativo miglioramento registrato in prossimità delle foci del Portatore (leggermente inquinata) e del Tevere (risultata inquinata), mentre la foce del Marta peggiora rispetto allo scorso anno (gravemente inquinata). Solo due, su ventitre prelievi effettuati, foci escluse, i punti leggermente inquinati: Capo Linaro a S.Marinella e Marina Velca a Tarquinia.
Nel Lazio si riscontra in generale un miglioramento della situazione per quanto riguarda linquinamento delle coste.
Il lieve miglioramento delle foci del Tevere e del Portatore - continua la Guadagnini -, rispetto ai dati dello scorso anno, dimostra quanto sia importante avere un sistema di depurazione efficiente e ben monitorato: i primi interventi effettuati già stanno dando risultati. Tuttavia le foci restano i punti critici nel Lazio e ciò si deduce, oltre che dai dati della foce del Marta tutti molto al di fuori di ogni parametro, anche da un attento esame degli altri due punti prelievo: preoccupanti infatti sono i valori di escherichia coli e di enterococchi alla foce del Portatore e la troppo bassa concentrazione di ossigeno disciolto messa assieme con una eccessiva presenza di escherichia coli (oltre 4 volte fuori dai limiti) alla foce del Tevere.
Ma è la condizione complessiva del litorale laziale che allarma. Il livello di antropizzazione, il conseguente crescente abusivismo edilizio e lerosione delle coste, è infatti, nel Lazio, sempre più motivo di emergenza. Questo comporta necessariamente una maggiore pressione sullambiente marino e costiero e i dati di Legambiente da anni dimostrano questo pericoloso trend. E assolutamente necessario cambiare tendenza.
Il Lazio cresce, secondo il dossier Mare Mostrum sempre di Legambiente, per il numero di reati per inquinamento del mare, lincremento percentuale è addirittura di quasi il 154%: da 84 dello scorso anno si passa a 129 infrazioni, il 9,2% sul totale nazionale. Labusivismo edilizio sul demanio, pur registrando un calo dopo il boom dello scorso anno dovuto al condono Berlusconi resta molto preoccupante: sono ancora 191 le infrazioni, il 5,7% nazionale, 264 le persone denunciate o arrestate e 89 i sequestri effettuati.
Significative le illegalità nelle aree marine protette: alle Secche di Tor Paterno 8 controlli su 27 hanno evidenziato una situazione di non conformità alla normativa ambientale; alle Isole di Ventotene e Santo Stefano solo 2 controlli su 36 sono risultati non conformi. Cresce anche lillegalità per la pesca di frodo: da 452 a 501 infrazioni (+11%).
Preoccuonate la situazione degli impianti di depurazione e degli scarichi nel Lazio. Il caso di Frosinone è il più allarmante, solo il 56% degli abitanti è depurato, ma anche Viterbo con l84% e Latina con l85% hanno ancora molta strada da fare. Per la depurazione servono oltre 360 milioni euro in base al piano tutela acque Regione Lazio.
Sulle coste - ha detto Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio- i tre ecomostri segnalati lo scorso anno restano tutti in piedi: lHotel Summit a Gaeta; il complesso Maremma di Montalto; l'isola dei Ciurli di Fondi. Ci sono anche le novità come gli abusi a Sabaudia in prossimità del lago di Paola. E dopo labusivismo lerosione: il Lazio con il 34,7% è nel secondo gruppo di Regioni, insieme ad Abruzzo e Marche con più di un terzo di costa in erosione, classificando la nostra regione ad alta esposizione. E ampio quindi larco delle criticità a cui porre rimedio. Non per ultimo viene il caso della riconversione a carbone delle centrali di Montalto di Castro e Civitavecchia. Restiamo fermamente contrari a questa soluzione. Non si può pensare di andare avanti promuovendo un indiscriminato sviluppo edilizio e portuale come nel golfo di Gaeta (circa 5.000 nuovi posti barca nello stesso specchio dacqua) oppure accettando passivamente una centrale a carbone in pieno centro abitato o, ancora, tollerando abusi edilizi scellerati allinterno di aree protette, come nel Parco del Circeo.
Tre le bandiere nere assegnate in base al dossier Mare Monstrum nel Lazio, regione che ha il triste primato nazionale. Le bandiere nere sono il riconoscimento che ogni anno viene consegnato da Goletta Verde ai nuovi pirati del mare: amministrazioni, politici, imprenditori, società private che si sono contraddistinti per attacchi o danni allambiente marino e costiero.
La prima va alle amministrazioni comunali del Golfo di Gaeta per i progetti di porti turistici per più di cinquemila imbarcazioni con annesse strutture commerciali e nuove costruzioni da realizzarsi a Formia, Gaeta e Minturno. La seconda va allEnel per il progetto di conversione a carbone della Centrale di Torre Valdaliga Nord, nel comune di Civitavecchia. La terza bandiera nera è stata assegnata da Legambiente al comune di Sabaudia, nel parco nazionale del Circeo, per la mancanza di segnali forti contro labusivismo edilizio e per non aver dato esecuzione alle numerose ordinanze di demolizione.