Viterbo 17 agosto 2005 - ore 7,30 - Senza Filtro - "Restituiamo il titolo sportivo della Viterbese Calcio alla città di Viterbo!" E' l'appello del senatore Michele Bonatesta, presidente della federazione provinciale di AN, che chiede al governo di varare un decreto che recepisca i contenuti di un ddl da lui sottoscritto e presentato al Senato.
"Il provvedimento si potrebbe intitolare: "Alle città il titolo sportivo". Lo scopo, infatti, -spiega il parlamentare viterbese- è quello di separare le fortune sportive di una squadra di calcio dalle sfortune economiche della corrispondente società. Ciò può essere ottenuto stabilendo che il titolo sportivo (con il diritto ad essere iscritto ad un campionato) appartiene al Comune della città interessata che lo dà in concessione alla società calcistica. In caso di dissesto di quest'ultima -continua Bonatesta- il titolo sportivo, e solo questo, ritorna nella disponibilità del Comune e può essere dato in concessione ad un'altra compagine sociale, salvaguardando così il diritto di una squadra di continuare a militare nel campionato corrispondente ai risultati conseguiti sul campo.
I giocatori ed ogni altro bene della società in dissesto -precisa il senatore- rimarrebbero ovviamente di proprietà della società fallita. La nuova compagine sociale potrebbe iscriversi al campionato con una nuova squadra o, più facilmente, prendere in affitto dal curatore fallimentare la vecchia squadra e altri beni sociali''.
''Questa soluzione -evidenzia l'esponente di AN- garantirebbe tre beni essenziali: l'ordine pubblico; il diritto di una squadra di continuare a militare nel campionato cui i suoi meriti sportivi le danno il diritto di partecipare; il bene economico rappresentato dalla squadra, evitando la dispersione dei giocatori, con conseguente maggiore tutela dei creditori della società fallita. Insomma, -sottolinea Bonatesta- se il nostro ddl fosse già legge dello Stato, la Viterbese potrebbe giocare in C1".
Il senatore aggiunge che "finora, nel settore calcio, il Parlamento è intervenuto con misure "salva-società", come quella che spalma in 5 anni i debiti accumulati dalle società, ma mai veramente ''salva-calcio''. Anziché introdurre artifizi contabili, che spesso si traducono in veri e propri falsi in bilancio -sostiene il presidente della federazione provinciale di AN- bisogna procedere a una radicale trasformazione del sistema, stabilendo regole che tutelino le squadre con la loro storia, le loro tradizioni, le loro vittorie e i loro tifosi".
"Il nostro ddl, che chiediamo venga fatto proprio con un decreto dal governo, -conclude il parlamentare viterbese- contiene anche norme tese a limitare il costo degli ingaggi e la rosa dei giocatori che possono essere posti sotto contratto con ovvi effetti di calmiere degli ormai stratosferici costi del calcio. Una misura di buon senso e di moralizzazione".