Viterbo 17 agosto 2005 - ore 7,30 - Senza Filtro - "Bravo Fini! La lettera inviata agli iscritti per richiamare ognuno all'unità del partito è quello che da tempo tutti i militanti (ma anche i semplici simpatizzanti e gli elettori di Centrodestra in generale) aspettavano". Lo afferma il senatore Michele Bonatesta, della direzione nazionale di AN.
Secondo Bonatesta, "non c'è da meravigliarsi per il fatto che qualcuno (sempre i soliti, ad onor del vero) abbia accolto la cosa commentandola con ipocrita freddezza, se non addirittura con una vena di malcelato disappunto. Nella lettera del presidente del partito c'è, infatti, l'ennesimo richiamo al superamento del correntismo. Quel correntismo che, degenerato soprattutto sul territorio, in una cannibalesca lotta di potere per la conquista di poltrone per sé o per i propri amici e gli amici degli amici, -denuncia il senatore- ha infine prodotto quei danni e quelle lacerazioni che ancora oggi sono sotto gli occhi di tutti e che, senza una reale volontà da parte di tutti, non sarà semplice ricucire.
Ma proprio la freddezza di qualcuno e il malcelato disappunto di qualcun altro -continua Bonatesta- dimostrano che Fini ha imboccato la strada giusta. E evidente, infatti, che quel Fini che riprende con autorità e autorevolezza, che nessuno è riuscito a scalfire, le redini del partito, dovrebbe essere garanzia per tutti, innanzitutto, che l'era dei colonnelli, dei marescialli e dei caporali, al centro come in periferia, è finita. Che si torna alla meritocrazia e al radicamento sul territorio. Che i risultati ottenuti non possono non avere il loro giusto peso, sicuramente superiore a quello degli eventuali meriti correntizi".
"Se questo è il significato della lettera di Fini (e siamo sicuri che è questo) -conclude Bonatesta- il risultato sperato ci sarà. Il territorio aderirà con entusiasmo al suo invito a mobilitarsi perché tornerà a sentirsi protagonista della sua crescita e di quella di AN con risultati che potremo vedere già dalle prossime politiche del 2006".