Domenico Chiavarino

Fabrizio Marchini, ex sindaco di Graffignano

L’imprenditore 58enne di Celleno è comparso ieri pomeriggio davanti ai pm Stefano D’Arma e Fabrizio Tucci.

Il colloquio con i magistrati era teso a chiarire alcuni aspetti della procedura di assegnazione dell’appalto per i lavori alla scuola elementare Lo Gatto di Graffignano. Appalto che la ditta Chiavarino si era aggiudicata, secondo l’accusa, versando una tangente all’ex sindaco di Graffignano Fabrizio Marchini, tuttora in carcere con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta.

Bocche cucite sul contenuto dell’interrogatorio. A giudicare dalla durata, però, Chiavarino potrebbe aver detto poco o nulla ai pm titolari dell’inchiesta.

All’uscita dalla Procura di via Falcone e Borsellino, l’imprenditore, attraverso i suoi difensori, ha tenuto a ribadire la sua completa estraneità ai fatti. Non ci sarebbe stato alcun appalto pilotato, a detta di Chiavarino, che sostiene che le procedure fossero trasparenti e la gara regolare.

L’imprenditore ha anche aggiunto, per bocca dei suoi legali, di aver già abbondantemente chiarito la sua posizione, durante gli interrogatori cui fu sottoposto dopo il suo arresto nell’ambito dell’operazione Miniera d’oro. La stessa inchiesta su cave e tangenti che fece finire in manette Chiavarino e il sindaco di Civitella Roberto Mancini e dalle cui intercettazioni potrebbe essere stato aperto il nuovo fascicolo etichettabile come “Miniera d’oro 2”, su Marchini e gli altri sei indagati, tra cui spicca il nome di Chiavarino.

Oggi sarà la volta di Marchini, ancora in carcere a Mammagialla, che dovrà ricostruire con i pm l’intera procedura per l’affidamento dei lavori alla scuola, il successivo subappalto e la fornitura di due automezzi al Comune di Graffignano. Tutte operazioni avvenute quando Marchini era sindaco e, secondo le indagini, tutte condotte in modo irregolare.