::::: Tutto low cost  Tutto viaggi  Tutto automobili
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Roma Nord | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | Gallery| TwTv| Corriere2000|




Processo Gradoli - I legali di Esposito sugli sms tra i due imputati
Paolo spiato da Tatiana?
Viterbo - 13 marzo 2011 - ore 2,30


Madre e figlia scomparse
Dossier Gradoli
L'imputato Paolo Esposito
L'imputata Ala Ceoban
L'avvocato di Esposito Enrico Valentini
L'avvocato di Esposito Mario Rosati
L'avvocato di Ala Pierfrancesco Bruno
L'avvocato di Ala Fabrizio Berna
Gli avvocati di parte civile Luigi Sini e Claudia Polacchi
Il pm Renzo Petroselli
I giudici togati della Corte d'Assise Maurizio Pacioni ed Eugenio Turco
- Un programma per spy phone nel computer di Esposito.

E' così che Tatiana avrebbe potuto spiare il suo convivente. Un semplice software le avrebbe permesso di archiviare quegli 11mila sms scambiati tra Paolo a Ala e usarli a suo piacimento.

Ecco spiegata, per gli avvocati della difesa, l'origine di quei messaggi che hanno fatto cadere dalle nuvole Paolo Esposito.

Finora, infatti, l'imputato ha sempre detto di "ignorarne la provenienza", di "non riconoscerli come suoi", di "non averli mai salvati sul pc" e di non "avere interesse a conservarli". Come a suggerire che quell'interesse poteva averlo qualcun'altro. Tatiana, per esempio. Per la quale quegli sms potevano, forse, diventare un'arma da sfoderare contro Paolo al tribunale dei minori, nella battaglia legale per l'affidamento della loro figlia.

Tant'è, fa notare la difesa, che fu lei a consegnarli al suo legale di allora, Luigi Sini. E gli unici messaggi di cui è rimasta traccia vanno proprio dal giugno all'ottobre 2007. Mesi in cui la tensione tra Paolo e Tania raggiunge il suo acme, per poi placarsi a settembre, quando la coppia arriva un accordo.

I legali della difesa non lo dicono apertamente, ma è lì che vogliono arrivare.

Paolo non ha messo quello spyware sul pc. Paolo non ha salvato i messaggi sul computer, né su cd. Paolo non ha agito in alcun modo sulla scheda che usava per contattare Ala. La famosa sim card che la ragazza aveva ricevuto dall'amica Irina Kulyk, passato a Esposito e della quale, da un certo momento in poi, il reale utilizzatore risulta essere Tatiana.

Non è Paolo a fare quella modifica. E allora chi? Tatiana, ipotizzano le difese. Che però, ammette lo stesso Paolo, "non era esperta né di informatica né tanto meno di telefonia". E forse non sapeva neppure cosa fosse uno spyware.


"Tatiana, irascibile e opportunista"

L'avvocato di Esposito Enrico Valentini tenta più volte di dare spallate all'accusa. Prima insinua dubbi sull'attendibilità di Elena Nekifor, facendola fuggire dall'aula, "adirata per tutte le bugie di Esposito". Poi distrugge, per bocca di Paolo, l'immagine della Tatiana "dolce e premurosa", così come descritta, finora, dalla maggior parte dei testimoni.

"Con Elena era severa oltre ogni limite - spiega l'imputato -. La picchiava, si infuriava per un nonnulla. Se prendeva nove invece di dieci a scuola, era una tragedia. Un conflitto continuo".

Lui, invece, aveva un ottimo rapporto con la ragazzina. "Non ha mai smesso di chiamarmi papà. Lo ha fatto fino all'ultimo giorno", dice al suo avvocato, con la voce rotta dall'emozione.

Il quadro è completamente rivoluzionato. Tatiana è diventata un'opportunista che ha usato Paolo solo per avere il permesso di soggiorno. Una donna descritta dal suo ex convivente come irascibile e scostante. E non è certo l'unica novità dell'udienza di ieri.


Spuntano un nuovo diario e un nuovo passaporto

Durante la seduta sono "spuntati" un nuovo passaporto di Tatiana (oltre a quello moldavo trovato a Cannicelle) e un nuovo diario.

Quest'ultimo, in realtà, finì sui giornali già nei primi mesi della scomparsa di madre e figlia, come documento shock: Tania vi scriveva di sentirsi minacciata e di temere per la sua vita.

Quello che forse non tutti sapevano, è che i diari sono due. Oltre al primo, c'è n'è un secondo, che la psicologa del consultorio aveva consigliato di tenere sia a Tania che a Paolo, per prendere appunti sulla loro vita di coppia.

Che fine abbia fatto questo quaderno, nessuno lo sa. L'altro, invece, fu sequestrato durante uno dei primi sopralluoghi a Cannicelle.

Per l'accusa è la prova che Tania sospettava di un complotto ordito, ai suoi danni, da Ala e Paolo. Le difese, invece, lo vedono come l'ennesimo tentativo di gettare fango su Esposito. "Forse per questo - sottolineano - è scritto in italiano e non in russo, come Tania era solita fare".

La prossima udienza è fissata al 25 marzo, per il prosieguo dell'esame di Esposito, con i legali della difesa Mario Rosati e Pierfrancesco Bruno.


Copyright TusciaWeb - Chi siamo
Condividi

-