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Alessandro Mazzoli
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Renata Polverini
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Angela Birindelli
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Massimo Fattorini
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Andrea Egidi
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Alessandro Dinelli
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- In politica, anni come il 2010, ce ne fossero. A Viterbo è stato il sogno di ogni giornalista. A destra quanto a sinistra sono riusciti a dare il meglio e più spesso il peggio di se.
Un anno difficile. Ne sa qualcosa Alessandro Mazzoli. Presidente della Provincia uscente, non si ricandida. Diventa segretario regionale del suo partito. Eletto al secondo turno, perché al primo non arriva al cinquanta per cento. Ma dura solo pochi mesi.
A maggio è costretto a lasciare. Il centrosinistra ha perso le regionali. Gliene viene attribuita la colpa. In modo decisamente ingeneroso. Ma al Pd piace trovare capri espiatori. Avanti il prossimo.
Ci sono le elezioni. In Regione arriva Renata Polverini e vince il centrodestra, anche senza la lista Pdl a Roma. Ha la meglio su Emma Bonino. Che ha dovuto combattere contro i suoi avversari politici e i fantasmi del recente passato. All'assessorato all'Agricoltura, nominato Francesco Battistoni. Una veloce comparsata, come quella di Giuseppe Parroncini, entrato in giunta nell'ultima frazione di legislatura targata centrosinistra.
Battistoni, invece, parte subito e subito si ferma. In giunta ci sono poche donne, con l'arrivo dell'Udc si dimette e lascia il posto alla bolsenese Angela Birindelli. Mentre la Tuscia deve fare a meno di Giancarlo Gabbanelli consigliere regionale. Vince lo statuto sulla legge elettorale. I consiglieri devono essere settanta. Ne escono tre. Tra cui l'attuale presidente del consiglio comunale.
A Viterbo il centrodestra fa il bis. Regione, ma anche Provincia. Marcello Meroi vince facile su Federico Grattarola, suo principale avversario. Ma al già parlamentare e sindaco di Viterbo, la gioia della vittoria dura poco. Il Pdl non digerisce l'intesa con l'Udc, con un accordo sottoscritto, ma forse anche no da Meroi. La coalizione in qualche modo è costretta ad accettare. Gli impegni presi sono validi.
Il partito di centro, forte del risultato ottenuto chiede il giusto spazio in giunta. Meroi deve minacciare più volte di dimettersi prima di arrivare alla quadratura del cerchio. Massimo Fattorini, tra i più votati e nominato assessore, segue la stessa sorte di Battistoni in Regione. Si dimette, lasciando spazio all'Udc.
Da allora attende il giusto riconoscimento al suo cavalleresco gesto. Il rimpasto in consiglio comunale lo dovrebbe promuovere da consigliere ad assessore. I mesi però passano, senza ricompensa per Fattorini e a palazzo dei Priori, senza rimpasto e senza assessore all'Urbanistica. Spazio lasciato libero da Meroi. Che a novembre vede cambiare la composizione del consiglio provicale.
Esce Ferrara di Sinistra Ecologia e Libertá ed entra Gemini Ciancolini, dopo che il Tar accoglie il suo ricorso, basato su un erroneo conteggio che gli ha sottratto voti. Giusto il tempo di un paio di sedute e con l'elezione del segretario provinciale Pd, il sindaco di Vitorchiano annuncia la sua prossima uscita dal partito.
Nella gara a chi ne combina più grosse, il Pd vince la competizione estiva, non riuscendo a nominare un proprio rappresentante alla presidenza di Talete, dopo le dimissioni di Roberto Corbo a luglio. Le tre anime Pd litigano. Non si accordano, così il centrodestra nomina un suo rappresentante. L'avvocato Fedele da Montalto.
Uno scenario che si ripete anche per l'elezione del segretario proviciale a inizio dicembre. Cambia solo l'ordine degli addendi, quindi non il risultato finale. Sposetti e Parroncini si alleano e al secondo turno riescono a far eleggere Andrea Egidi, con Alessandro Dinelli suo vice. Esce di scena Angelo Allegrini.
Niente da fare per Enrico Panunzi e quindi Fioroni, che però ha la meglio a Viterbo. Al comunale confermato Alvaro Ricci.
Lungo l'elenco di politici che nel corso del 2010 hanno ceduto il passo spontaneamente o per sconfitta elettorale. Della vecchia giunta Mazzoli, in consiglio provinciale "sopravvive" solo Angelo Cappelli.
Poi c'è chi come Stefano Bonori, conclusi due mandati come sindaco a Bomarzo, si è eclissato. Molto ferrato sulla materia Talete - gestione idrica, Bonori è persona preparata e schietta. Due qualità che in politica, nel 2010 e non solo, non hanno pagato.
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