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Il castello di Roccalvecce
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Una delle molotov di viale Baracca
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Marcella Rizzello
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Catello Miotto
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Una piccola terremotata haitiana
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Sergio Capitani
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Anna Pace
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Giuseppe Cutrupi
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Parte il processo Gradoli
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La voragine a Tessennano
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Maria Chiara Latini e Marianna Boccolini
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La tromba delle scale della Cittadella della salute
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Federico Pavani, lo skipper scomparso
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I giocattoli sequestrati nell'operazione Natale sicuro della finanza
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Jonathan Moggi
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Il salto dei tornelli dell'operazione Jump
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- Un anno di cronaca nera. Dall’omicidio Rizzello alle molotov sulla Teverina. Dalle morti bianche agli innumerevoli incidenti stradali. Una scia di sangue lunga dodici mesi che ha lasciato il suo marchio sulla Tuscia e sul suo 2010.
Gennaio
L’anno comincia con il presunto stupro di una 24enne al castello di Roccalvecce, la notte di San Silvestro. La ragazza non sporge denuncia. Tempo dieci giorni e l’indagine è chiusa.
Ma la squadra mobile viterbese inizia subito a lavorare su un nuovo caso: quello delle molotov in viale Baracca. Sono le tre del mattino di sabato 10 gennaio. Il chiacchiericcio dei ragazzi fuori dalla pizzeria Baldini si interrompe quando qualcuno lancia dal finestrino di un’auto tre bottiglie piene di liquido infiammabile. Una incendia un’auto in sosta. Le altre, inesplose, solo per caso si infrangono a terra senza colpire nessuno.
Il mistero è risolto in poco più di un mese. Le molotov erano state lanciate per vendetta dopo una rissa. I responsabili, tre ragazzi di 22, 19 e 17 anni vengono arrestati.
Il 3 febbraio Marcella Rizzello, trent’anni, viene trovata morta nella sua casa a Civita Castellana. E’ il suo compagno a scoprire il cadavere in un lago di sangue.
I carabinieri interrogano parenti e amici e prelevano campioni di dna. Poi, a maggio, l’arresto di Giorgio De Vito. Un insospettabile 34enne che finisce in carcere dopo aver accoltellato un operaio, suo rivale in amore.
Il test del dna lo inchioda, dimostrando che il sangue in casa Rizzello è proprio di De Vito, che viene incriminato per omicidio insieme alla sua ex Mariola Henrycka Michta. E’ lei la donna contesa tra De Vito e l’operaio. Ed è sempre lei che, il 3 febbraio, accompagna De Vito a casa Rizzello, per un furto che, però, degenera in tragedia.
Pochi giorni dopo finisce in cella Catello Miotto, ex ballerino di “Amici”, accusato di violenza sessuale.
Una fitta nevicata paralizza la Tuscia per due giorni, poi l’allarme maltempo rientra.
Civitella d’Agliano accoglie i piccoli terremotati di Haiti, che scappano dal sisma che ha seminato panico e morte sull’isola. A documentare il disastro c’è anche Marco Dormino, fotoreporter viterbese della missione Onu, rimasto ad Haiti per fotografare l’inferno.
Due degli arrestati dell’inchiesta Asl, Selvaggini e Moscaroli, tornano liberi.
Paolo Esposito, invece, ancora in carcere per il giallo di Gradoli, inizia uno sciopero della fame e della sete per rivedere la sua bambina, trasferita in una casa famiglia.
In un terribile incidente motociclistico muore Kevin Bicchierini, 17enne di Tarquinia.
Tante le giovani vite spezzate nel 2010. Una è quella di Sergio Capitani, operaio tarquiniese 33enne vittima di un incidente sul lavoro a Torrevaldaliga Nord. Un getto d’ammoniaca lo travolge e lo scaraventa contro un palo. Il colpo è forte. I soccorsi sono difficoltosi. E Sergio non ce la fa. In due anni, è il terzo a morire nella centrale.
A sole ventiquattr’ore dalla tragedia, si spegne il paracadutista 27enne Flavio Pandimiglio, dopo uno scontro in volo con un altro parà. La sua morte lascia sgomenta tutta Soriano, dove Flavio era nato e cresciuto.
Un frontale a Monteromano uccide Salvatore e Maria Grazia Conteddu, marito e moglie, che lasciano due figli adolescenti.
Nello stesso giorno, a Viterbo, due uomini si lanciano dal balcone della loro casa, a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Entrambi soffrivano di depressione.
In un mese sono sette gli incidenti mortali sulle strade della Tuscia. Le vittime hanno tutte meno di quarant’anni.
Il più giovane è Giuseppe Cutrupi, 19enne, che si schianta in una curva a Capranica. Gli altri sono di poco più grandi. Tra loro ci sono anche Anna Pace e Osvaldo Prosperi, 25 anni lei, 22 lui, che muoiono l’uno dopo l’altro, a distanza di poche ore. Lei sulla Carcarelle, al ritorno dal concerto di Venditti. Lui a Corchiano, dopo aver impattato con l’auto contro un muro.
E poi Andrea Checchia, Gabriela Lupusoru, Rosario Iozzo. Tutti vittime delle strade killer, ai quali si aggiunge, a fine mese, Giovanni Bicchierini, il motociclista travolto durante una gara a Vallelunga.
Giugno
Inizia il processo Gradoli. Paolo Esposito e Ala Ceoban compaiono davanti alla corte d’assise, accusati di aver ucciso Tatiana ed Elena Ceoban, madre e figlia scomparse nel 2009 e mai ritrovate.
A Tessennano, il crollo di un muro crea una voragine larga più di dieci metri. Nessuna vittima, ma i danni sono ingenti.
Il blitz antridroga di polizia, carabinieri e finanza porta all’arresto di sette persone. Una megaoperazione che smantella un network internazionale di trafficanti di droga con basi a Roma, Viterbo e Livorno.
Luglio
Finisce l’incubo Longa Manus per l’ex sindaco di Montefiascone Fernando Fumagalli, prosciolto dall’accusa di corruzione.
Per lo stesso reato viene, invece, arrestata Patrizia Sanna, ex dirigente della Asl Roma H, nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti alla Asl.
A Marta, Quinto Venanzi, 84enne, muore dopo aver preparato una bomba da scagliare contro la vicina di casa. L’ordigno, realizzato dal pensionato, gli esplode tra le mani.
Mentre lo stadio Rocchi si riempie di scritte razziste (che l’assessore Arena si impegna a rimuovere), le strade della Tuscia continuano a mietere vittime.
Consuelo Codoni è l’ennesima di questo 2010. Trentun anni e un sorriso luminoso. Morta sul colpo, dopo il violento scontro con una Opel, sulla Commenda. Prima di lei, quattro amici si schiantano contro un pilastro sull’Ortana. Uno solo ne esce vivo. Per gli altri, Michael Cipiccia, Maria Chiara Latini e Marianna Boccolini, di 17 e 18 anni, non ci sarà nulla da fare.
Dramma della depressione alla Cittadella della salute. Un dipendente della Asl si getta dalla tromba delle scale. Alla scena assistono, impietriti, alcuni impiegati.
Al carcere Mammagialla, in costante sovraffollamento, un detenuto aggredisce due agenti.
Il cuore della piccola Samara Pendenza, due anni appena, si ferma dopo un terribile schianto sulla Falerina. L’auto guidata dalla madre si scontra con un Ape 50, a bordo del quale c’è un pensionato. Neanche lui, come Samara, riuscirà a reggere all’impatto.
Quello appena concluso è stato anche l’anno dei misteri. Alcuni risolti, come quello del cadavere di Sant’Agostino, appartenente a un operaio morto per cause naturali. Altri insoluti. Come la scomparsa del dentista Gianfranco Fiorita, svanito nel nulla il 14 ottobre. Su di lui, la procura ha aperto un fascicolo per truffa, dato che il dentista ha raccolto una somma considerevole, prima di far perdere le proprie tracce. Gli investigatori ritengono che si trovi in Bolivia o in Paraguay, dove Fiorita ha una casa e, forse, una compagna.
Altro viterbese disperso è Federico Pavani, skipper sparito dalle Fiji agli inizi di ottobre. Il sospetto degli inquirenti è che l’uomo possa essere stato ucciso da un russo interessato a comprare il suo catamarano.
Il maltempo, intanto, torna a colpire e stavolta intrappola il consigliere Mauro Rotelli sotto una frana. A salvarlo, interverranno i vigili del fuoco.
Un milione di giocattoli e cosmetici sequestrati dalla finanza. È l’operazione Natale sicuro, fatta scattare dalle fiamme gialle a poche settimane dalle festività, per evitare l’acquisto di prodotti pericolosi. Nove i denunciati, tutti cinesi, tra distributori, venditori al dettaglio e importatori.
Intanto, a Gradoli, piovono avvisi di garanzia. I nuovi indagati sono i genitori di Esposito e tre membri del circolo An, che aveva sede nel locale dell’imputato.
Ancora una volta le strade del Viterbese si insanguinano. Dopo un mese di coma, si spegne Johnny Moggi, il centauro 25enne ferito gravemente in un incidente a Zepponami.
Dicembre
Due maxi-inchieste chiudono il 2010.
La prima è quella della guardia di finanza sull’usura, che porta all’arresto di 13 persone.
La seconda è l’operazione Jump, dal “salto dei tornelli” che i dipendenti dell’ufficio regionale decentrato dell’Agricoltura avrebbero fatto per assentarsi dal posto di lavoro. 16 gli indagati. Otto ai domiciliari e otto con obbligo di firma, tutti liberi dopo la richiesta di revoca delle misure da parte del pm.
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