|
 |
Elena Nekifor, madre di Tatiana e Ala Ceoban
|
 |
Olga Nekifor, sorella di Elena
|
 |
Antonio Marigliano, maresciallo alla caserma di Gradoli
|
 |
Il tecnico della Vodafone Gianluca Marsina
|
 |
L'imputata Ala Ceoban
|
 |
L'imputato Paolo Esposito
|
 |
I giudici Eugenio Turco e Maurizio Pacioni
|
 |
Fabrizio Berna, avvocato di Ala Ceoban
|
 |
Esposito con i suoi avvocati Enrico Valentini e Mario Rosati
|
 |
L'avvocato di Ala Ceoban Pierfrancesco Bruno
|
 |
Claudia Polacchi e Luigi Sini, avvocati di parte civile
|
 |
Il pm Renzo Petroselli
|
|
|
- "Adesso che ho trovato questa cosa, a Paolo non affideranno mai la bambina".
Lo avrebbe detto Tatiana Ceoban alla madre ad aprile 2009. Un mese prima di sparire da Gradoli con la figlia Elena.
Un particolare rilevante, emerso al processo, durante l'udienza di questa mattina. A raccontarlo è Elena Nekifor, madre di Ala e Tatiana, ascoltata dalla Corte per la seconda volta.
Ai giudici, la donna ha detto che era stata Tatiana stessa a confessarle di aver trovato "qualcosa". Cosa fosse, nessuno lo sa. Ma, per Tania, poteva mettere Paolo molto in cattiva luce. Soprattutto con i giudici del tribunale dei minori che, proprio per quella "cosa", avrebbero potuto togliergli la bambina.
Tatiana, del resto, era decisa ad avviare le pratiche per l'affidamento esclusivo della piccola, avuta dalla relazione con Esposito nel 2003. "Lo avrebbe chiesto dopo l'estate del 2009", dice la Nekifor. Ma Tania non ha fatto in tempo. E' scomparsa a maggio. Prima di poter usare quel "qualcosa" che le avrebbe permesso di lasciare Paolo e iniziare una nuova vita con le sue due figlie.
Madre e figlia si guardano
La Nekifor sospira. Il suo italiano è stentato, ma procede spedita. L'emozione la tradisce solo ogni tanto. Quando si ferma per bere un sorso d'acqua, o quando sembra ricacciare indietro le lacrime a fatica.
Il giudice Pacioni la rassicura. "Comprendiamo il suo stato d'animo, signora. Lei è la madre di una donna che non si trova più e che, quindi, ha perso. L'altra sua figlia è seduta tra gli imputati. Potrebbe perdere anche lei".
La Nekifor si gira. Guarda Ala come se non la riconoscesse. E la figlia, a sua volta, fissa la madre senza battere ciglio. Una frazione di secondo che sembra durare un'eternità. Finché la Nekifor non inizia a raccontare.
Elena non chiamava più Paolo papà
Il quadro familiare da lei descritto è burrascoso. Sconvolto dalla relazione tra Paolo e Ala, che Tatiana scoprì grazie a un dvd trovato per caso, che ritraeva sua sorella e il suo compagno in atti sessuali. Il tutto nel 2007.
"Ero andata a parlare con mia figlia Ala per sapere di quel cd - spiega la Nekifor -. Lei, però, mi ha dato una spinta e mi ha intimato di andarmene, altrimenti avrebbe chiamato i carabinieri".
Tutti, a Gradoli, sapevano di quel cd e della storia tra Paolo e la sorella di Tatiana. Persino i compagni di Elena. Che però, secondo la nonna, covava rancore da molto tempo, nei confronti di Paolo e Ala. Prima ancora del ritrovamento del cd.
Il rapporto tra Elena, Ala e Paolo non era più lo stesso almeno dal 2005. Da quando, cioè, i due amanti, portarono le due sorelline al mare a Nettuno. "E' in quell'occasione che Elena deve aver notato qualcosa di strano, tra Paolo e la zia - racconta la Nekifor -, perché da quella volta disse di non voler più vedere Ala e non chiamò più Paolo papà".
Una versione confermata anche da Olga, zia di Ala e Tatiana, alla quale Elena aveva detto che Esposito "non meritava di essere chiamato papà".
Ala alla madre: "Alla bambina ci pensiamo noi"
Per la difesa, qualcosa non quadra. Se Elena ce l'aveva tanto con Ala e Paolo già nel 2005, perché un anno dopo ha trascorso le vacanze in campeggio proprio con lui e la zia? E poi, perché trascorrere il Natale 2006 tutti insieme a Bologna, lei, la madre, Ala e nonna Elena?
Il vero momento critico, secondo le difese, è stato il 2007. L'anno del dvd, degli incontri con gli avvocati, della battaglia legale tra Tania e Paolo per l'affidamento della figlia. Ma poi tutto era tornato normale. O per lo meno, così sembrava.
"Ho provato due volte a parlare con Ala dal carcere - racconta la madre -, ma lei non ha mai voluto vedermi. Dopo la scomparsa di Elena e Tania, ci siamo sentite per telefono. Mi disse solo che lei e Paolo non c'entravano niente e che alla piccolina ci avrebbero pensato loro". Una circostanza che confermerebbe il movente finora addotto dal pm: Paolo e Ala che si sbarazzano di Tania ed Elena per rifarsi una vita insieme, prendendosi cura della bambina.
Sul banco dei testimoni, questa mattina, anche Olga, la zia di Ala e Tatiana, un tecnico della Vodafone e il maresciallo Antonio Marigliano, il primo carabiniere che mise piede nella villetta di via Cannicelle, due giorni dopo la scomparsa di madre e figlia.
Venerdì prossimo saranno i due ex amanti a sedersi davanti ai giudici. Sarà la loro unica occasione per spiegare le loro ragioni e respingere le accuse contestate dalla Procura: duplice omicidio e occultamento di cadavere.
Si comincerà con Esposito, il 18 febbraio, per poi proseguire con Ala, il 19.
Processo Gradoli - La Corte nomina due periti per gli accertamenti sulle pareti della cucina
Nuovo sopralluogo a casa di Esposito
Viterbo - 11 febbraio 2011 - ore 14,15
|