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Omicidio Rizzello - Prime indiscrezioni sulla perizia del medico legale
Non c'è traccia di Michta sulla scena del delitto
Viterbo - 19 ottobre 2010 - ore 2,40

Alcune delle tracce di sangue trovate nella villetta
Giorgio De Vito
Mariola Henrycka Michta
Marcella Rizzello con il compagno Francesco Vincenzi e la figlia Giada
- Non sarebbero state trovate tracce della Michta sulla scena del delitto Rizzello.

Sono le prime indiscrezioni sulla perizia di Saverio Potenza, medico legale incaricato di condurre gli accertamenti sulle tracce di dna e sangue trovate nella villetta in cui fu uccisa Marcella Rizzello.

La perizia, elaborata in sede di incidente probatorio, è stata depositata venerdì scorso, all'insaputa delle difese degli arrestati, che hanno chiesto un rinvio al gip per poterla esaminare.

Secondo fonti accreditate, la relazione del perito non chiama minimamente in causa Mariola Henrycka Michta.

Dai rilievi di Potenza, emergerebbe che solo Giorgio De Vito ha lasciato la sua "firma biologica" in casa Rizzello.

Sicuramente riconducibili al 35enne napoletano, sarebbero quelle cinque tracce di sangue già esaminate dal Ris, durante i vari sopralluoghi nella villetta.

Tracce che, secondo l'accusa, l'arrestato avrebbe lasciato dopo aver accoltellato a morte Marcella.

Stando alle indagini dei carabinieri e del pm Petroselli, nella violenta colluttazione con la vittima, De Vito si è tagliato. Prima di lasciare la villetta, si è lavato le mani e le ha asciugate in un accappatoio appoggiato su una sedia in cucina. Un passo falso che ha fatto sì che i carabinieri riuscissero a estrarre il dalle macchie lasciate sull'accappatoio.

Il destino di De Vito è, ora, nelle mani del suo avvocato Marcello Rezza, del foro di Roma, che avrà modo, in questa settimana, di visionare a fondo la perizia ed elaborare una strategia difensiva prima dell'udienza del 25 ottobre, quando Potenza illustrerà la sua relazione in tribunale davanti al gip.

Quanto alla Michta, le conclusioni del perito potrebbero aprire uno spiraglio di speranza. La mancanza di impronte ascrivibili alla polacca è una conferma del fatto che il suo ruolo nel delitto sia stato marginale.

Una circostanza, questa, che potrebbe indurre i suoi legali Roberto Fava e Ilaria Ceccarelli, a presentare una nuova istanza di scarcerazione. E chissà che, stavolta, il tribunale del Riesame non sia favorevole.


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