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Processo - Udienza rinviata al 3 dicembre
Disastro ferroviario di Civita, in aula i consulenti
Viterbo - 13 novembre 2010 - ore 4,10

Disastro ferroviario di Civita Castellana, in aula i consulenti
- Disastro ferroviario di Civita Castellana, la parola ai consulenti.

Sono stati ascoltati ieri mattina i consulenti di parte del processo per il disastro ferroviario di Civita Castellana, del dicembre 2003.

L'udienza, iniziata alle 9 e prolungatasi fino al primo pomeriggio, ha visto comparire sul banco dei testimoni i nove tecnici nominati dal pm Stefano D'Arma, dai legali di parte civile e dalle difese dei sei imputati.

L'attenzione si è concentrata, soprattutto, su alcuni aspetti tecnici, come la velocità dei treni, il piano di sicurezza, l'attivazione e l'interruzione delle linee. Il tutto, nel tentativo di ricostruire alcune circostanze che, forse, avrebbero potuto evitare il tragico incidente di sette anni fa. Quando, alle 12,41 del 13 dicembre, nella stazione di Pian Paradiso, il treno della tratta Roma-Viterbo si scontrò contro un carro gru, dopo aver imboccato un binario morto.

L'impatto fu fatale al macchinista Alberto Proietti, 44enne, di Magliano Sabina e al capotreno 36enne di Civita Castellana, Angelo Fantera.

Nello scontro il carro gru, che si trovava sul binario morto dove erano in corso dei lavori, sfondò il vetro della cabina di guida.

Proietti morì praticamente sul colpo. Fantera, invece, arrivò vivo al San Camillo, ma si spense un'ora dopo il trasporto in ospedale.

Sul banco degli imputati, per disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo, finirono sei dirigenti della società Metroferro (ex Cotral) e tre dipendenti. Questi ultimi sono gli stessi che, durante uno dei primi interrogatori con il pm Stefano D'Arma, confessarono di aver lasciato aperto lo scambio per sbaglio.

Da qui, come confermato dalle indagini, l'improvvisa deviazione del treno, che anziché proseguire dritto, imboccò il binario morto, schiantandosi contro il carro gru.

Per i tre dipendenti, però, la vicenda si è chiusa da tempo con un patteggiamento.

I parenti di Fantera e Proietti si sono costituiti parte civile, insieme alla Metro che si trova, però, in una posizione anomala dal momento che, in caso di condanna degli imputati, la società dovrebbe risarcire i familiari delle vittime.

Al termine dell'udienza, il collegio dei giudici Salvatore Fanti, Franca Marinelli ed Ernesto Centaro ha aggiornato la seduta al prossimo 3 dicembre, per l'ascolto dei testimoni della difesa.


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