Fotogallery - Parte il processo Gradoli |
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Paolo Esposito
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Ala Ceoban in aula
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La Ceoban parla con uno dei suoi avvocati, Fabrizio Berna
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Esposito con uno dei suoi avvocati, Mario Rosati
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Gli avvocati di parte civile, Claudia Polacchi e Luigi Sini
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Il pm Renzo Petroselli
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La corte
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- Paolo che guarda nel vuoto. Con le guance scavate dagli scioperi della fame.
Ala tesa e nervosa. Che si concede ai fotografi col contagocce e parla solo con i suoi avvocati.
Si sono rivisti per la prima volta dopo mesi, i due amanti di Gradoli, all'apertura del processo che li vede imputati per l'omicidio di Tatiana ed Elena Ceoban, scomparse il 30 maggio scorso e mai ritrovate.
Il processo è iniziato con un'udienza fiume.
Ala e Paolo sono comparsi, questa mattina, nell'aula della corte d'assise, di fronte ai giudici Maurizio Pacioni ed Eugenio Turco e alla giuria popolare.
Tra i due, la più preoccupata è sembrata Ala. Camicia gialla e capelli sciolti, la Ceoban ha dato poca confidenza ai tanti giornalisti presenti in aula.
Esposito era decisamente più sereno, ma irriconoscibile, rispetto a un anno fa: volto scavato e sorriso sornione, è rimasto per tutto il tempo accanto ai suoi avvocati, Enrico Valentini e Mario Rosati.
E' stato proprio quest'ultimo ad aprire l'udienza, chiedendo l'inammissibilità della costituzione di parte civile di Luigi Buzzi, sindaco di Gradoli, assistito dall'avvocato Claudia Polacchi. Il primo cittadino rappresenta Erika, la figlia di Paolo e Tatiana. Una bimba di appena sette anni che, all'indomani dell'arresto del padre, fu affidata prima a Buzzi, in qualità di tutore, poi a una casa famiglia di Bagnoregio.
La corte ha respinto l'eccezione di Rosati. Dopodiché l'udienza è proseguita con l'ammissione delle prove.
La pubblica accusa, rappresentata dal pm Renzo Petroselli, ha chiesto, oltre all'ammissione dei testi, l'acquisizione del diario di Tatiana e dello scontrino rilasciato dall'Unieuro, dove Tatiana comprò una telecamera il giorno della scomparsa. Tra le prove richieste dall'accusa, anche la serie di dvd con le puntate di “Chi l'ha visto”, che contengono dichiarazioni rilasciate da Esposito e Ala prima che fossero indagati per duplice omicidio.
Quanto alla difesa di Esposito, l'avvocato Valentini ha richiesto la documentazione bancaria di Tatiana e della madre e i tabulati di tre utenze di Elena Nekifor e di una di Tatiana, “sulle quali – come ha precisato l'avvocato – non sono state fatte indagini”.
Sulle intercettazioni telefoniche e sull'analisi delle tracce di sangue ha insistito, invece, Pierfrancesco Bruno. Il legale di Ala ha chiesto che sia eseguita l'analisi chimica e dinamica delle tracce rinvenute nella villetta di via Cannicelle, oltre alla trascrizione di una conversazione telefonica tra Ala ed Enrico Esposito.
Lo stesso ha fatto l'avvocato di Elena Nekifor, Luigi Sini, chiedendo la trascrizione di un colloquio telefonico tra la madre di Esposito e Ala.
Riguardo all'audizione della piccola Erika, richiesta come teste dalla difesa di Ala, l'avvocato Polacchi si è detta favorevole, purché l'audizione sia protetta.
Per il resto, i due avvocati di parte civile si sono allineati alle richieste del pm.
Intorno alle 14,15, dopo oltre un'ora di camera di consiglio, la corte ha disposto l'accoglimento della trascrizione delle intercettazioni chieste dalla parte civile e dalla difesa. I giudici si sono riservati la decisione sui tabulati telefonici.
Quanto a Erika, gli avvocati della difesa hanno avanzato la possibilità di sostituire l'audizione della piccola con l'acquisizione del verbale di interrogatorio dela bimba di fronte al pm. Verbale risalente alla fase delle indagini preliminari.
La prossima udienza si terrà il 22 giugno, quando saranno ascoltati dieci testimoni dell'accusa, tra i quali il capitano dei carabinieri di Viterbo Marco Ciervo e Olga Nekifor, zia di Ala e Tatiana.
Altri dieci testi compariranno davanti alla corte il 23 giugno. Per poi proseguire con le udienze del 9 e 10 luglio e con quelle di ottobre, novembre e dicembre, che si terranno ogni venerdì.
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