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Maria Esposito, madre di Paolo
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I genitori di Paolo Esposito con l'avvocato Mario Rosati
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Paolo Esposito
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Ala Ceoban
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Il pm Renzo Petroselli
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Gli avvocati di parte civile, Luigi Sini e Claudia Polacchi
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Enrico Valentini, avvocato di Paolo Esposito
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L'accusa e la difesa
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- Maria Esposito ricoverata all'ospedale di Acquapendente.
Non ha potuto testimoniare la madre di Paolo Esposito, imputato, insieme ad Ala Ceoban, al processo per il giallo di Gradoli.
Questa mattina, poco prima di arrivare in tribunale, la signora Esposito ha avuto un malore, che l'ha costretta a recarsi in ospedale per degli accertamenti. Il marito, Enrico Esposito, l'ha accompagnata. La loro deposizione in aula è stata quindi rinviata a data da destinarsi.
Nel frattempo il processo ai due ex amanti accusati di aver ucciso Tatiana ed Elena Ceoban è proseguito, questa mattina, con l'ascolto degli altri testimoni.
Le prime a comparire di fronte ai giudici Maurizio Pacioni ed Eugenio Turco e alla giuria popolare sono state Daniela Mariani e Donatella Giorgi.
La prima è la commessa del negozio Unieuro dove Tatiana, il 30 maggio scorso, acquistò la famosa telecamera, con cui avrebbe dovuto riprendere la recita della figlia Erika. La seconda è una conoscente di Tatiana, madre di una delle compagne di scuola di Erika. E' proprio con lei che, il pomeriggio del 30 maggio, Tatiana avrebbe dovuto incontrarsi, nella piazza di Gradoli.
"Mi aveva promesso che sarebbe venuta alla presentazione della lista elettorale in cui era candidato mio marito - ha spiegato la Giorgi -. Ma poi non l'abbiamo vista". Quanto ai rapporti tra Paolo e Tatiana, la donna non detto molto. "So soltanto che aveva paura che Paolo gli togliesse Erika - ha aggiunto -. Non avrebbe mai lasciato la bambina".
La Giorgi ha anche raccontato di aver assistito, due giorni dopo la scomparsa, a una conversazione tra Erika e la madre della sua maestra di danza. La signora chiedeva alla bimba come mai Tatiana non l'aveva accompagnata in palestra. "La mamma è a Roma", rispondeva Erika.
Il pm Petroselli ha quindi chiesto di poter includere la donna nella lista dei testimoni. Decisione sulla quale la corte si è riservata.
Dopo la Giorgi, è stata la volta degli autisti Stefano Gubbiotto e Leonardo Antonazzi. Ma entrambi i testimoni si sono mantenuti sul vago.
Gubbiotto ha detto di non ricordare se era proprio Tatiana la donna salita alle 17 sul bus per Gradoli, da lui guidato. "In ogni caso - ha detto il teste - non la saprei riconoscere. Neppure in fotografia". Alla corte, la difesa di Esposito ha chiesto l'acquisizione del foglio di servizio con i turni degli autisti Cotral e l'inserimento nella lista dei testi di Mario Orsini, responsabile della turnazione.
Quanto all'altro autista, Antonazzi, l'uomo guidava il pulmino che, ogni mattina, accompagnava Elena a scuola. Ma non aveva confidenza con la ragazzina. Si salutavano appena. "Solo una volta - ha detto l'autista - circa un mese prima della scomparsa, la sentii dire che doveva andare a Roma con la madre, ma non so perché".
A chiudere il giro mattutino dei testi, Ghimpu Vasile, zio di Tatiana, che però non aveva contatti assidui né con lei, né con Erika. All'uomo è stato chiesto di fornire i nomi di alcuni degli autisti dei pullman che, da Gradoli, si recano in Moldavia per portare pacchi e persone.
Nel primo pomeriggio è stato ascoltato il carabiniere del Ris, Guido Vespi.
Avrebbe dovuto testimoniare anche il capitano dei carabinieri di Viterbo, Marco Ciervo, ma la sua deposizione è slittata, a sorpresa, al 9 luglio nel corso della prossima udienza.
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