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- "Non posso aver ucciso Marcella. Ero a casa a dormire".
Sarebbe la nuova versione dei fatti di Giorgio De Vito, il 35enne napoletano arrestato poco meno di un mese fa per l'omicidio di Marcella Rizzello.
Finora l'uomo si era sempre limitato a smentire la sua presenza nella villetta di via dei Latini, dove la 30enne di Civita Castellana fu uccisa a coltellate davanti alla figlioletta di 14 mesi.
Da qualche giorno a questa parte, invece, il 35enne partenopeo ha cambiato strategia. Anziché negare di essere stato nella villetta, ha iniziato a raccontare come ha trascorso la giornata del 3 febbraio 2010, data del delitto.
De Vito avrebbe detto di aver passato la mattinata con Mariola Henryka Michta, la donna polacca arrestata anche lei per l'omicidio, e che, all'epoca, era la sua compagna.
Dopodiché sarebbe tornato subito a casa, colto da un malore non precisato che lo avrebbe inchiodato a letto. E lì, sdraiato, in camera sua, sarebbe rimasto fino al giorno successivo.
E' la prima volta, da quando è finito in manette il 17 maggio scorso, che De Vito si avventura nella descrizione di quella giornata.
Il suo racconto, in ogni caso, non sembra convincere gli inquirenti, dato che la prova del dna trovato nella villetta inchioda De Vito alla scena del delitto.
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