Riceviamo e pubblichiamo - Qualche giorno fa, dopo essere stato sollecitato da lettere aperte e raccolta di firme tra i cittadini, Mauro Mazzola, ineffabile sindaco pro tempore di Tarquinia, si era proclamato, persino sui manifesti affissi in città, pubblicamente incompetente a concedere le autorizzazioni per realizzare la copertura della piscina del complesso sportivo ex “Sporting Club” all’Infernaccio.
Non erano bastati gli accenni all’immobilismo contenuti nella lettera aperta, né, tantomeno, le oltre mille firme raccolte trasversalmente tra i cittadini a far cadere la maschera da giocatore di poker indossata sull’argomento dal primo cittadino.
Anzi! Egli, vestiti come suo solito i panni dell’agnello sacrificale, si prodigava a pontificare dalle pagine dei quotidiani e di internet che “non fa parte della nostra cultura politica e amministrativa ostacolare queste iniziative” aggiungendo che “il rispetto della legalità è fondamentale” e che “se si vuole veramente realizzare qualcosa non è necessario andare dai cittadini e chiederne il supporto, facendo del facile populismo” sottolineando che è necessario lavorare “in silenzio e duramente per raggiungere il traguardo. Allora sì che tutti saranno riconoscenti per aver reso ancora più vivibile Tarquinia”.
E, secondo quanto riportato da un quotidiano locale nei giorni successivi, ed ancora non smentito da nessuno (né da sinistra né da destra…) proprio in silenzio ha lavorato l’amministrazione Mazzola.
Tanto in silenzio da dimenticare (?!) una lettera di nove mesi fa, intestata ministero dei Beni culturali-Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Etruria Meridionale con la quale si dava il nulla osta alla realizzazione, sotto precise condizioni, della copertura della piscina. La lettera faceva riferimento a delle richieste delle quali Mazzola ignorava/negava l’esistenza, oltre che ad altri lavori effettuati senza che il ministero/soprintendenza ne fosse a conoscenza e per i quali chiedeva lumi proprio all’amministrazione in carica. Ebbene?
Non si sa più nulla, tutto finito in una bolla di sapone. Nessuna replica, nessuna smentita, nessuna ovazione di giubilo.
Da sinistra e da destra. Né per questa piscina né nessun altra. Che bella situazione! I tarquiniesi sono veramente stufi di andare a nuotare altrove anche d’inverno.
Signor Mazzola, usando le sue stesse parole, se davvero vuole che tutti le “siano riconoscenti per aver reso ancora più vivibile Tarquinia”, dia le dimissioni e mandi a casa l’amministrazione, tutta l’amministrazione. Per Tarquinia.
Roberto Tomassini
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