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Viterbo - Squadra mobile e carabinieri - L'arresto è il seguito dell'operazione Fast shopping, condotta lo scorso mese di maggio
Rapina in concorso, pregiudicato in manette
Viterbo - 9 settembre 2009 - ore 13,35

Marco Ciervo, capitano dei carabinieri di Viterbo
Fabio Zampaglione, capo della squadra mobile
- Rapina in concorso, un arresto.

La squadra mobile di Viterbo, coordinata da Fabio Zampaglione, insieme ai carabinieri, capitanati da Marco Ciervo, hanno eseguito un arresto per rapina in concorso nella giornata di ieri, 8 settembre.

L'uomo finito in manette è D.C.L., pregiudicato 32enne origininario di Villa di Briano, in provincia di Caserta.

L'ordinanza di custodia cautelare emessa ai suoi danni è la naturale prosecuzione dell'operazione Fast Shopping, condotta nel mese di maggio, nel corso della quale erano stati arrestati cinque uomini, tutti originari del Casertano, e una donna viterbese, per il reato di rapina in concorso.

Le sei persone finite in manette in quell'occasione erano accusate di aver messo a segno sei rapine a Viterbo e provincia, tra cui quella ai danni di una nota pizzeria viterbese "Buongiorno Napoli".

Successive indagini hanno accertato che D.C.L., insieme a due complici, aveva preso parte alla rapina perpetrata il primo marzo scorso ai danni del ristorante “Torre di Lavello”, a Tuscania.

I tre si erano fatti consegnare dai gestori del locale 560 euro, dopo averli minacciati con una pistola.

Il nuovo filone d’indagine ha consentito di scoprire che i complici di D.C.L., tra cui Giuseppe Cantile, precedentemente arrestato nell'operazione Fast Shopping, avevano messo a segno altre sei rapine. Rapine che, però, non erano state contestate nel provvedimento cautelare di maggio.

Si tratterebbe di quella al supermercato In'S di Marta, dello scorso primo aprile, e di altri colpi perpetrati in una tabaccheria a Vetralla, al Conad di San Gemini (in provincia di Terni) e in un negozio a Ravenna. In questi ultimi due casi erano stati derubati anche due clienti.

Squadra mobile e carabinieri, dai riscontri incrociati e dalle testimonianze raccolte, hanno scoperto che i rapinatori non agivano mai a volto coperto, approfittando del fatto che erano incensurati.

Dopo gli ultimi sviluppi delle indagini, la Procura della Repubblica locale ha richiesto la riunione dei vari procedimenti ai corrispondenti uffici giudiziari competenti, trasmettendo gli atti a questo Gip per la richiesta di giudizio immediato e contestazione dei nuovi episodi delittuosi accertati.

D.C.L. al momento della notifica provvedimento cautelare, si trovava recluso per altra causa, presso la casa circondariale di Bologna.


L'operazione condotta a maggio

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