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Gradoli - Madre e figlia scomparse - Nuova puntata di "“Chi l'ha visto?” ieri sera
Si cercano testimoni...
Viterbo - 8 settembre 2009 - ore 3,15

Marco Ciervo a “Chi l'ha visto?” per il caso delle due donne scomparse a Gradoli
-“Chiunque abbia visto una Skoda blu o una Focus grigia nei pressi di Gradoli il 30 maggio lo dica alle forze dell'ordine”. Questo l'appello del capitano Marco Ciervo a “Chi l'ha visto?” che ieri sera è tornato ad occuparsi della scomparsa delle due donne.

La ricostruzione è ripartita ancora una volta da quel sabato in cui si sono perse le tracce di Tatiana Ceoban e della figlia tredicenne Elena.
“Si sono allontanate da sole – ribadisce Paolo Esposito, il convivente di Tatiana, nell'intervista di qualche tempo fa in onda su Rai Tre –. Io non ho ucciso nessuno. Non avrei il coraggio di fare del male neanche a un animale”.

Eppure la storia non è affatto lineare. Paolo e Tatiana avevano iniziato la loro relazione nel 2000 e fino alla scomparsa vivevano sotto lo stesso tetto anche se i loro rapporti erano molto cambiati. “Non eravamo più innamorati – dichiara Esposito, sempre in una vecchia intervista a “Chi l'ha visto?” –. Lei dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno non era più quella di una volta”.

Il legame dunque si teneva in piedi solo per le due ragazzine. Elena, figlia di Tatiana e di un compagno precedente di origini russe, ed Erika, nata dalla relazione con Paolo nel 2003.

La più grande era una studentessa modello e sembrava essersi inserita bene in paese. “Era attenta e scrupolosa a scuola – racconta a “Chi l'ha visto” la sua professoressa di matematica, Taddei –. La madre poi seguiva i suoi bisogni ed era perfino rappresentante di classe. Aveva raccontato che con Paolo le cose non andavano più bene, ma la situazione sembrava sotto controllo”.

La mattina del 30 maggio Elena torna a casa intorno alle 13,40, mentre Tatiana arriva con il pullman verso le 18 dopo aver acquistato una telecamera in un centro commerciale di Viterbo. “Io non l'avevo notata – afferma Stefano Gubbiotti, l'autista dell'autobus che l'ha riportata a Gradoli – ma sul bus c'era anche la mia fidanzata che l'ha riconosciuta quando hanno iniziato a circolare le prime foto delle scomparse. E' scesa nei pressi della villa di Esposito e da lì dovrebbe essersi diretta verso casa”.

Quel giorno a casa secondo i carabinieri c'erano anche Paolo e Ala, la sorella di Tatiana che con Esposito aveva un rapporto particolare. “Avevamo degli incontri sessuali occasionali – racconta Ala – ed eravamo entrambi consenzienti anche se per niente innamorati. Era solo sesso” . Rapporti incisi anche in un cd trovato qualche tempo fa da Tatiana e consegnato prima ad un avvocato e poi ai carabinieri.

Paolo e Ala si contattavano spesso, circa 50 volte al giorno, sempre secondo i carabinieri. Le conversazioni, tra sms e telefonate, salgono però alle stelle il giorno prima della scomparsa delle due donne, toccando i 160 contatti. Questo particolare più le tracce ematiche di Tatiana rinvenute nella casa spingono i militari sulla pista dell'omicidio premeditato.

“Il sangue – spiega Ciervo – è stato scoperto in punti difficilmente lavabili e poi il 30 maggio, stranamente, Paolo e Ala si parlano tramite cellulare solo due volte il che fa pensare ad un incontro di persona”. L'accusa insomma ipotizza un duplice omicidio premeditato con occultamento di cadaveri.

A difendere Paolo a “Chi l'ha visto?” c'è suo padre, Enrico Esposito che non esclude una messinscena architettata dalle due donne. La madre di Tatiana, invece, continua a difendere sua figlia. “Le cose tra loro due non andavano affatto bene, ma mia figlia non avrebbe mai abbandonato la piccola Erika di sua volontà”, dice in una vecchia intervista a “Chi l'ha visto?”.

A più di tre mesi dalla scomparsa i corpi non si trovano e i cellulari di Elena e Tatiana non sono più rintracciabili dal 30 maggio. Il mistero è ancora fitto. Anche se gli inquirenti puntano sull'ipotesi dell'omicidio.

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