Alcuni momenti della visita di Papa Benedetto XVI a Viterbo |
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Nella papamobile, a piazza San Lorenzo |
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Davanti al corpo incorrotto di Santa Rosa |
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La celebrazione della messa a Valle Faul |
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Con il vescovo Chiarinelli a Palazzo dei Papi |
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Allo stadio Rocchi |
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- Una città composta, ma festosa ha accolto Papa Benedetto XVI. Come si accoglie un ospite di riguardo.
Fin dal suo arrivo, pochi minuti dopo le nove, quando allo stadio Rocchi è atterrato l'elicottero papale. Passando sopra valle Faul, dove i fedeli erano già in attesa dell'arrivo. Un passaggio sottolineato da un applauso. Il primo saluto al Pontefice.
Poi il trasferimento al palazzo Papale, il saluto delle autorità e la visita alla sala del conclave. Con il vescovo Chiarinelli a fare da Cicerone.
E dopo le celebrazioni a valle Faul, il momento più intenso della visita a Viterbo. L'ingresso del Pontefice alla chiesa di Santa Rosa.
Al centro, il corpo incorrotto della Patrona. Davanti al quale Papa Ratzinger si è inginocchiato alcuni minuti in preghiera.
Su un tavolo accanto, alcuni cimeli di valore, a cominciare da un'antica pergamena. La prima in cui sia raccontata la storia di Santa Rosa e in cui è ritratta in un disegno. Entrando, c'è stato l'incontro con le suore di clausura.
Ma la visita a Santa Rosa, per il Papa è stato l'incontro anche con la tradizione più viva dei viterbesi. Il culto per la Patrona. Quindi la Macchina sul sagrato.
Uscendo ha conosciuto il costruttore Granziera e gli ideatori Arturo Vittori e Andreas Vogler.
“Mi ha fatto i complimenti – ricorda Vittori – il vescovo gli ha detto che sono l'ideatore.
Il Papa ha apprezzato, l'ha trovata molto bella. Poi il vescovo gli ha ricordato che sono il fratello dell'astronauta e il Santo Padre si è complimentato.
Con Andreas invece ha parlato in tedesco, gli ha ricordato d'avere lavorato a Monaco”.
Prima d'uscire dalla chiesa, il Santo Padre ha passato in rassegna i mini facchini, mentre il presidente del Sodalizio Mecarini e il capo Rossi gli hanno consegnato un modello della Macchina di Santa Rosa.
Fuori il saluto da parte di tutti i facchini, un “Evviva il Santo Padre” ripetuto più volte, ha accompagnato la papamobile lungo la discesa. Direzione La Quercia.
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