- “Simone se ne andato, ma i suoi occhi, il suo sorriso e il suo modo di fare resteranno vivi in noi”.
Così don Pino Vittorangeli ha iniziato la sua omelia durante il funerale di Simone Cavalloro, il 21enne di Tuscania che lunedì notte ha tragicamente perso la vita in un incidente stradale.
Ieri pomeriggio la chiesa di Santa Maria del Riposo era gremita di gente.
La maggior parte erano giovani. Ragazzi che conoscevano Simone e che, ieri, si sono stretti intorno alla famiglia, alla madre Anna e al padre Luigi per salutarlo. Per l’ultima volta.
“Simone era un giovane – ha detto don Pino – nel pieno dei suoi anni. Si preparava a vivere la vita. Ma siamo parte di un disegno divino che è stato solo messo in atto.
Quello con Simone non è un addio, ma solo un arrivederci. Lui ora è un angelo. E’ accanto a noi, anche se non possiamo vederlo”.
Tanta la commozione in chiesa. In pochi sono riusciti a parlare. Un amico di Simone ha voluto leggere un’intenzione in suo ricordo. Ma a stento si riusciva a capirne il contenuto, tanta era la commozione nel parlare.
Simone agli occhi di tutti era un ragazzo come pochi. Gli amici lo descrivono con aggettivi positivi.
E non perché lo richieda l’occasione, tengono a specificare. Ma perché era la realtà.
A detta di tutti era un ragazzo socievole, pieno di energia. Amava divertirsi, ballare, giocare a calcio. Era tifoso della Roma. Gli piaceva la caccia.
Una passione che condivideva insieme al padre Luigi. Dopo il diploma aveva cominciato a lavorare come muratore.
Amava prendersi cura del suo aspetto e gli piaceva vestire bene. Sempre in tiro, difficilmente lo si vedeva trascurato. Amava indossare abiti firmati, perché come diceva lui “era roba bella”.
A conclusione della cerimonia, la madre Anna, con voce rotta dalla commozione, ha voluto ringraziare tutte le persone che erano presenti. E tutti quelli che in un momento così difficile hanno condiviso il loro grande dolore.
Arrivato il momento di uscire dalla chiesa, gli amici hanno preso in spalla la bara e l’hanno portata fuori. L’ultimo gesto d’affetto nei confronti del loro amico, per sentirlo ancora una volta vicino.
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