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Canepina - Pizzi: "Regolare la vendita del diritto di superficie2
"Comunità montana, ecco la verità sul terreno"
Viterbo - 2 settembre 2009 - ore 16,30

- “Abbiamo fatto tutto secondo la legge e non abbiamo nulla da rimproverarci: anzi, la Comunità montana con questa operazione ha ricavato una forte somma che investiremo per interventi a favore della castanicoltura, in particolar modo per la lotta al cinipide”. Così il vicepresidente della Comunità montana dei Cimini, Pompilio Pizzi, in merito alla vendita del diritto di superficie su un terreno nella zona artigianale di Canepina, che era stato oggetto di critiche.

“E’ paradossale – spiega Pizzi – che anche chi ci accusa ci dà ragione. La Comunità Montana dei Cimini ha indetto un’asta pubblica per la vendita del diritto di superficie e ha pubblicato il bando dal 12 luglio al 27 agosto, per ben quarantadue giorni, dando tempo agli interessati più di quello previsto dalle normative. Il bando è stato pubblicato sul sito Internet dell’ente e negli albi dei Comuni, della Provincia e della Camera di commercio, come prevede la legge. Da parte delle cooperative non abbiamo ricevuto nessuna offerta e nessuna proposta di valorizzazione dell’area, di certo le avremmo prese in considerazione come facciamo con chiunque abbia idee e progetti”.

Prima di procedere al bando la Comunità montana aveva sentito il parere dei Comuni, qualora ci fossero dei progetti per valorizzare il terreno in oggetto. Di più: la delibera di consiglio che autorizzava la vendita del terreno è stata votata all’unanimità dal Consiglio della Comunità Montana. “Tra l’altro il prezzo per la vendita è stato stabilito dall’Ute (Ufficio tecnico erariale), organo dell’Agenzia delle Entrate. E’ stata fatta un’asta pubblica alla quale tutti potevano partecipare, se realmente interessati”.  

Pizzi risponde poi all’accusa secondo cui la Comunità montana è lontana dagli interessi dei cittadini: “A proposito di castanicoltura: abbiamo stanziato già 30mila euro per la lotta al cinipide e altre somme le accantoneremo presto. Ci siamo fatti promotori di un organizzazione dei produttori e collaboriamo con l’associazione nazionale ‘Città del castagno’, che ha tenuto nella nostra sede uno degli ultimi consigli direttivi nazionali.

Per quanto riguarda la nocciolicoltura, invece, ospitiamo gli uffici di tre cooperative e svolgiamo di continuo azioni sul territorio. Per questo siamo stati eletti dai cittadini e abbiamo ricevuto il mandato popolare, poiché le porte della Comunità Montana non sono aperte, bensì spalancate e i primi amministratori dell’ente sono proprio gli utenti che, con i propri suggerimenti e le proprie proposte, danno serie indicazioni a chi poi ha il compito di deliberare. Chiaramente suggerimenti e proposte vengono accettate da persone e associazioni che operano con onestà intellettuale, in buona fede e che non siano macchiate da rancori e rabbie personali”.   

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