- In merito all’intervento effettuato dal presidente dell’associazione Ideazione, Bruno Catini, pubblicato oggi su alcuni organi di stampa locali, e relativo alla temporanea sospensione dell’attività della sala operatoria dell’ospedale di Tarquinia, interviene il direttore sanitario del nosocomio del litorale, Franco Bifulco, con alcune doverose precisazioni.
“Il giorno 29 agosto – spiega Bifulco – l’attività della sala è stata sospesa per 24 ore e sono stati rinviati solo due interventi chirurgici programmati in quanto si è verificato un guasto all’impianto di alimentazione delle autoclavi, guasto che ha provocato la formazione di un microclima interno al Blocco operatorio non idoneo alla permanenza prolungata né dei pazienti né degli operatori”.
“Non sono stati differiti – prosegue ancora il direttore sanitario - né gli interventi urgenti né tanto meno quelli in emergenza che, se si fossero resi necessari, sarebbero stati in ogni modo eseguiti. Quindi il provvedimento tecnico adottato dal responsabile del Blocco operatorio è stato ineccepibile in ragione della sicurezza degli utenti e degli operatori sanitari che operano presso questa unità”.
Rispetto alle questioni sollevate dal presidente Bruno Catini, la direzione sanitaria dell’ospedale di Tarquinia precisa, inoltre, che: “Se un guasto di qualsivoglia natura si verifica durante un intervento chirurgico, sono predisposte procedure tecnologiche e operative tali da garantire la prosecuzione e il completamento dell’intervento in tutta sicurezza com’è normale in ogni Blocco operatorio che fa della sicurezza il primo criterio d’esercizio”.
Per quanto riguarda la manutenzione delle autoclavi: “Così come di ogni altra tecnologia – puntualizza ancora Bifulco –, questa è garantita e coordinata tempestivamente e adeguatamente dal servizio di Ingegneria clinica che la Ausl di Viterbo, come poche nel Lazio, ha nella sua organizzazione ed è pienamente efficiente. L’attività operatoria, peraltro, viene garantita dalla fornitura di kit operatori predisposti che sono confezionati dal servizio di Sterilizzazione centralizzato dell’ospedale di Belcolle”.
In relazione, infine, al coinvolgimento o meno del Tribunale del malato e del sindaco di Tarquinia rispetto al fatto specifico, Bifulco avanza un’ultima puntualizzazione.
“Catini – conclude il direttore sanitario - confonde evidentemente il ruolo istituzionale del Tribunale del malato in quanto gli attribuisce una funzione gestionale che non ha. Sarebbe oltremodo curioso che ogni problema routinario venisse portato a conoscenza del Tribunale. Anche alla persona del sindaco viene attribuito un ruolo che non ha in quanto, è vero che il primo cittadino è anche la massima autorità sanitaria del Comune nel quale amministra, ma è altrettanto inopinabile che questa figura istituzionale non è chiamata a gestire né le funzioni ospedaliere né quelle territoriali. Fatte queste considerazioni tecniche, confermo a Catini la massima disponibilità a ogni confronto che dovesse ritenere utile sulla materia sanitaria. Apertura al confronto che ha sempre contraddistinto la storia dell’ospedale di Tarquinia”.
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