Riceviamo e pubblichiamo -
Sono sinceramente dispiaciuto per le dimissioni del Consigliere Mezzetti dalla Presidenza della Commissione d’inchiesta sulle Società partecipate, ma alle stesso tempo ribadisco con forza la fiducia dell’intero gruppo verso Maurizio Federici e Adelio Salvatori sia verso le persone sia verso il loro operato all’interno della Commissione stessa.
Questa Commissione era stata voluta fortemente dal Popolo della Libertà, nella certezza assoluta che avrebbe dimostrato che i problemi economici subiti dalle partecipate non erano stati causati dall’amministrazione comunale ma dalla gestione delle stesse e di questo sono ancora convinto.
Una Commissione che quando ha iniziato i suoi lavori aveva un senso, oggi forse non è più così, dopo la fine delle indagini che hanno prodotto una richiesta di risarcimento danni a carico di diverse persone da parte della Corte dei Conti, a cosa serve ancora la Commissione? Vedremo a breve come finirà alla Corte dei Conti, altro ormai non serve più.
Mi dispiace che Mezzetti chiami in causa l’intervento del Sindaco definito “burocratico” e non abbia dato il minimo ascolto alle motivazioni da me esposte che ci hanno portato a confermare Federici e Salvatori, i quali insieme ad altri Consiglieri Comunali sono stati chiamati in causa dalla Corte dei Conti per produrre delle deduzioni relativamente all’acquisto da parte dell’Amministrazione Comunale delle quote Cev in mano ai privati.
Una questione di esemplare assurdità, i Consiglieri Comunali chiamati in causa per un presunto danno erariale, votarono nel maggio del 2006 una delibera dell’Assessore alle Partecipate relativa all’acquisto delle quote Cev dei privati per un totale di 127mila euro circa, corredata dai pareri favorevoli di regolarità tecnica e di regolarità contabile, con parere favorevole dei Revisori dei Conti del Comune, corredata da perizia stragiudiziale giurata che assertiva la congruità del prezzo di acquisto e la regolarità dei bilanci Cev al 17 maggio del 2006 dove il valore dell’azienda era di oltre un milione di euro, con i bilanci della stessa società del 2004/2005 in attivo.
Ai consiglieri cosa viene imputato? Che al momento del voto, maggio 2006, non avessero previsto la gestione fallimentare della stessa evidenziatasi nel settembre del 2007, pertanto più di un anno dopo il voto e accertata solamente con l’approvazione di detto bilancio nel luglio 2008.
Peccato non avere sui banchi di Palazzo dei Priori come consiglieri Frate Indovino o Nostradamus loro si che prevedevano il futuro!
Da questo nasce il nostro ribadire la fiducia a Federici e Salvatori, dalla piena consapevolezza del nulla a cui sono stati chiamati a presentare delle deduzioni.
Spiace che alla fine la Commissione d’inchiesta non abbia prodotto nessuna conclusione e spiace anche che a questo punto, con le dimissioni del Presidente, l’unico risultato raggiunto è stato quello di sprecare soldi della comunità.
Enrico Maria Contardo
Capogruppo PdL
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