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E’ stato firmato nei giorni scorsi a Roma il contratto di servizio tra la Regione Lazio e l’Ater di Viterbo, della durata di tre anni, e teso al riequilibrio economico – finanziario dell’Azienda, qualora siano applicati canoni di locazione di importo inferiore al costo di gestione e manutenzione ordinaria degli alloggi.
A sottoscrivere l’accordo per la Regione c’era l’architetto Antonio Sperandio, direttore dei programmi di edilizia residenziale, e Ugo Gigli, direttore dell’Ater di Viterbo.
In sostanza, con tale contributo, la Regione intende concorrere alla copertura del disavanzo dell’Ater, derivante dalla gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica destinati all’assistenza abitativa: tale situazione, regolata dalla legge, spesso si ingenera dal fatto che l’Ater tiene bassi i prezzi degli alloggi per gli inquilini.
“L’Ater e la Regione – dice Ugo Gigli – si impegnano alla massima collaborazione e a scambiarsi informazioni e chiarimenti.
Dal canto nostro, ad esempio, dovremo trasmettere la situazione delle vendite relativamente al numero degli alloggi inseriti nei piani di cessione approvati o i procedimenti legali avviati per il recupero dell morosità. Ciò che merita di essere messo in luce, inoltre, è il fatto che l’Ater di Viterbo mantiene bassi i canoni di locazione e per questo lo riconosce anche la Regione che, in base alla legge, concorre a coprire il disavanzo”.
Per ricevere il contributo previsto dal contratto l’Ater, entro trenta giorni, si impegna a restituire alla Regione una “scheda di proposta” trasmessa ai fini del computo del disavanzo.
Entro sei mesi dal contratto, infine, le parti si sono impegnate a costituire un tavolo tecnico che veda coinvolte tutte le Ater del Lazio, per definire un’apposita Carta dei servizi e rispettare gli stessi standard qualitativi e quantitativi.
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