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Scritte blasfeme - L'indignazione del sindaco Marini
"Non è questa la città che vogliamo"
Viterbo - 27 settembre 2009 - ore 2,15

Riceviamo e pubblichiamo -
Alcune immagini dei danni e degli insulti sul palco di valle Faul
Ribellione, ignoranza, immaturità, disagio sociale o solo più semplicemente la noia. Ci si interroga spesso su cosa si possa nascondere dietro gli episodi vandalici, più o meno gravi, che regolarmente si verificano anche nella nostra città.

Qualche sera fa, a farne le spese, è stato il palco utilizzato dal Papa per la celebrazione eucaristica del 6 settembre e rimasto, da quel giorno, a Valle Faul.
L’amministrazione comunale stava valutando l’opportunità di utilizzarlo o meno per altre iniziative culturali.

Ma, evidentemente, nel frattempo qualcuno ha pensato di farne un uso diverso.

Nella giornata di sabato, infatti, i vigili urbani hanno rinvenuto sulla struttura scritte ingiuriose e offensive verso il Papa stesso e la nostra città.

Comportamenti apparentemente senza un filo logico, se non quello di una manifesta e incontrollabile inciviltà, a cui non vogliamo fare l’abitudine.
La puntualità e la frequenza di certi gesti non dovranno voler dire, mai, normalità.
Chi distrugge o danneggia un bene pubblico, al servizio della collettività, non si sente parte di questa città.

Non ne comprende, né condivide, i valori.
Non è questa la città che vogliamo.

Giulio Marini
Sindaco di Viterbo
Coordinatore provinciale Pdl

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