Ignazio Marino

Severo Bruno

Dopo il gesto di solidarietà espresso dal gruppo Marino nei suoi confronti, come pensa di schierarsi tra i vari contendenti?

“Non credo si tratti di schieramento, ma di vicinanza nei confronti dell’uno o dell’altro, perché non ci sono eserciti schierati, ma soltanto orientamenti e sensibilità che si confrontano”.

Fioroni e Sposetti hanno gradito il messaggio di Meta, secondo lei?

“Credo proprio di si, perché non da oggi ci siamo conosciuti e stimati, si è sempre soddisfatti quando altri condividono le nostre valutazioni”.

Darà quindi una mano a Marino?

“Penso proprio di sì perché apprezzo molte sue valutazioni e condivido le posizioni da lui assunte su questioni molto sensibili. Ciò non vuol dire che Franceschini e Bersani non mi convincano, ma penso che in questo momento Marino rappresenti un orientamento nuovo fra i due, utile al partito”.

Ma il Pd si sta dilaniandosi tra correnti.

“E’ un pericolo credo scongiurato. Tutti i candidati propongono per il futuro correttivi utili per una gestione migliore del Pd, non medicine fatali. Il pericolo potrebbe essere enfatizzare troppo le provenienze dai vecchi partiti, ma finora non mi sembra che ciò sia accaduto”.

E della politica viterbese che pensa?

“L’appartenenza di Mazzoli al territorio credo sia indiscutibile e questo vuol dire nella competizione elettorale regionale. Non mi sembra comunque decisiva, visto che è sempre possibile unire nel voto combinazioni diverse”.

Insomma ma per chi pensa sia preferibile votare?

“Lo dico volentieri. Cari elettori del Pd, guardate più al futuro che al passato e cercate per questo di preparare un grande partito che dia risposte certe. Non un partito di tante anime e altrettanti pareri, ma un grande partito di principi profondi, professati per convinzione. Per fare questo mi sembra opportuno votare per Marino. Lui mi sembra il fituro…”.

Roma - Intervengono i vertici nazionali della mozione Marino
"Orgogliosi di avere Severo Bruno con noi"
Viterbo - 24 settembre 2009 - ore 16,15