Riceviamo e pubblichiamo -
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L'ignobile scritta al magistrale |
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Caro direttore,
ti scrivo queste due righe per segnalarti tutto il disgusto che mi ha provocato leggere, durante una passeggiata questa mattina, sul muro dell'istituto magistrale quanto riferito a Giuseppe Picchiarelli.
Un disgusto che prima che essere politico e culturale, è il disgusto profondo, profondissimo, di un uomo messo di fronte alla nuda violenza delle parole. Perché le parole sanno essere molto più violente dei gesti.
Coinvolgono e stravolgono emozioni, pezzi di vita costruiti magari con fatica, affetti e legami.
Non voglio qui scomodare nostri comuni maestri, da don Milani a Capitini, che sul potere e sulla violenza delle parole hanno scritto pagine indimenticabili, né invitare gli abitanti di Casapound a leggerseli, ma almeno si leggessero il povero Ezra, che era un grande poeta e un uomo di raffinata cultura, attentissimo alle parole e a come usarle e chi ha solo sfogliato i Cantos se ne può rendere conto, e che non so quanto sia contento di prestar loro il proprio cognome.
Chiudo per non rubarti altro spazio con una modesta proposta: perché i ragazzi di Casapound, sebbene a sentir loro, e non ho dubbi che dicano il vero, non abbiano fatto quelle scritte, non provvedono alla loro cancellazione con un bel gesto pubblico?
Massimiliano Capo
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