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Castagne - Interviene Angelo Bini
"Il gioco della dop"
Viterbo - 25 settembre 2009 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo -
Quando si riflette sulle antiche soluzioni ai problemi ci si accorge che la saggezza del moderno e post moderno ritorna, dopo vari giri, contorcimenti e ricorsi logici, alle ragioni, alle motivazioni antiche.

Nonostante tutto siamo uomini anche noi, con le stesse esigenze di allora anzi, con minor senso estetico di allora.

Nelle sue residenze ricavate da quelle reali Napoleone trasformava stanze di relax vicine a quelle destinate al suo riposo per farne un quartier generale permanente ove i suoi diretti collaboratori bivaccavano pronti ad elaborare strategie ed imprese.

Tanto che alla fine la fantasia vorrebbe superare la realtà anche nella significatività seppur sappiamo che la significatività sia elemento indispensabile della logica nell'approccio alla realtà.

Come Napoleone vorremmo essere più realisti del re anche nelle questioni strettamente reali dimenticando che non abbiamo origini reali ma popolari e che gli ideali illuministi non servono ad occupare le stanze del benessere privilegiato ma a portare luce nelle stanze del popolo.

Ed il sole rimane il sole senza poter essere sostituito da una lampada.

Così, nel mondo delle castagne esiste una Regina da tutti riconosciuta come tale, pur se dalla cattedra e dal gruppo di studiosi che ha prodotto l'alienazione, a favore di commercianti di corte, del castanificio e dell'area riservati ai produttori, arriva la tesi che il determinismo del Principe, machiavellico, deve prevalere sulla realtà.

Altra pietra del Principe nella costruzione della rovina dei produttori.

Angelo Bini

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