Riceviamo e pubblichiamo -
Indetta dal Presidente della Commissione Trasporti Enrico Luciani, si è svolta, presso la Regione Lazio, una importante riunione, con all’ordine del giorno le iniziative da prendere per accelerare i tempi, dando concretezza alla volontà politica della Regione e degli enti locali interessati alla riapertura della linea Civitavecchia Capranica Orte.
Presenti la direttrice del comparto Trasporti della Regione dr.ssa Galluzzo, l’assessore provinciale ai trasporti della provincia di Viterbo Fausto Furietti, alcuni rappresentanti dei Comuni interessati fra cui il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini, il Sindaco di Fabrica di Roma Palmeggiani, l’assessore Pietro Lazzaroni di Ronciglione e il tecnico comunale Ginnasi, l’ing. Gabriele Bariletti dell’Università Roma Tre Consulente tecnico del Comune di Roma e dei comitati, Traini e Chiricozzi per i comitati per la riapertura della Ferrovia. Erano altresì presenti rappresentanti della RFI (Ferrovie dello Stato) guidati dall’ing. Riccardo Metafini.
La discussione si è immediatamente orientata verso i rappresentanti delle Ferrovie dello Stato, che per la prima volta presenti alle riunioni, hanno riaffermato la loro volontà di dismettere l’intera linea ferroviaria Civitavecchia Capranica Orte.
I sottoscritti, in rappresentanza dei comitati, desiderano esprimere apprezzamento per il lavoro svolto e i risultati tangibili ottenuti, ai responsabili della Commissione Trasporti, dell’assessorato regionale e ai funzionari regionali, che hanno con celerità affrontato la questione della progettazione, anticipando di sette mesi la scadenza dei termini fissati dalla Comunità Europea.
Stesso riconoscimento di merito ai responsabili del Centro Merci di Orte, del Porto di Civitavecchia, della Provincia di Viterbo, del Comune di Civitavecchia e degli altri Comuni, che si sono impegnati con tenacia per il raggiungimento degli obiettivi.
Esprimono amarezza e perplessità per l’assurda decisione di RFI che contrasta con la volontà delle popolazioni e con la decisione della Comunità Europea che ritiene la riapertura della linea ferroviaria determinante per tutto il Centro Italia.
“Perché le Ferrovie insistono con la non economicità, quando è stato dimostrato il contrario?” – Ha chiesto l’ing. Bariletti ed ha continuato dandosi una risposta: “Forse perché attraverso la dismissione potranno svincolare e poter utilizzare per altri progetti (vedi Dossier di valutazione del 2001 redatto da RFI), i finanziamenti (123 miliardi di lire), dopo i 200 miliardi già spesi?”
Per avere risposte alla domanda sui motivi per cui nonostante i soldi spesi e gli ulteriori finanziamenti la linea ferroviaria Civitavecchia Capranica Orte è ancora paradossalmente chiusa, i comitati hanno anche presentato un esposto alla Corte dei Conti.
Ma senza aspettare l’evolversi degli accertamenti che la Corte dei Conti riteniamo stia facendo, e per chiarire definitivamente tutti gli aspetti della vicenda, potrebbero fornire una risposta i responsabili delle Ferrovie ora RFI.
Adesso che siamo in dirittura d’arrivo, compare nuovamente RFI, che dice di voler dismettere la linea. Lo faccia finalmente e si tolga di mezzo, lasciando il sedime ferroviario e i 123 miliardi stanziati dallo Stato finalizzati al completamento di questa linea.
La volontà degli enti locali e delle popolazioni suffragata dal riconoscimento europeo, che ritiene il progetto della riapertura uno dei cinque progetti prioritari per il nostro Paese, dovrebbe sempre essere e può divenire predominante.
La riunione ha quindi fatta propria la proposta di indire un convegno da tenersi a novembre a Civitavecchia, perché venga data concretezza da parte di tutti i soggetti pubblici Stato, Regioni, Province, Comuni al progetto di riapertura della linea Civitavechia Capranica Orte.
Raimondo Chiricozzi
Giacomo Traini
Gabriele Pillon
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