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Tolmino Piazzai, assessore provinciale all'Ambiente
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Riceviamo e pubblichiamo - Lo “Studio conoscitivo” sulla Zps Lago di Bolsena e le “Misure di conservazione” che da esso discendono, sono stati presentati nel corso di diversi incontri pubblici, gli ultimi dei quali, conclusivi, il 7 luglio e il 7 settembre. Durante questi incontri sono state richieste e discusse le osservazioni da parte delle amministrazioni, delle associazioni di categoria, dei singoli cittadini.
Alcuni consigli comunali hanno discusso dell’argomento, chiedendo ancora del tempo. Come avevo detto a Bolsena ci possiamo prendere anche tutto il mese di ottobre purché ci sia la volontà vera di arrivare ad una conclusione condivisa nell’interesse generale.
Per chiarezza:
1)Le misure di conservazione dal punto di vista normativo, costituiscono uno strumento di indirizzo, con nessun potere impositivo, recependo in pieno lo spirito della “Direttiva Habitat”, che basa le sue fondamenta sulla condivisione delle scelte e sull’armonizzazione delle esigenze delle popolazioni locali con quelle della biodiversità presente nei siti Natura 2000 (SIC e ZPS). Studio conoscitivo e Misure di conservazione costituiscono comunque uno strumento importante per il territorio, perché la loro approvazione o adozione fa ad esempio “scattare” punteggi preferenziali per ottenere il finanziamento di progetti di alcune misure previste nel Psr. Tale strumento inoltre ha il merito di aver “fatto il punto” sulla situazione ambientale del Lago, individuando le criticità che insistono sul territorio e i modi per superarle.
2)Vogliamo ancora una volta sottolineare la volontà di apertura della Provincia che ha deciso di “richiedere le osservazioni” sulle Misure di conservazione, pur non trattandosi, lo ripetiamo, di uno strumento di “piano” (come ad esempio il Piano di un Parco o di una Riserva Naturale), cogente dal punto di vista urbanistico o in qualsiasi modo dotato di potere “impositivo”; in passato, tale passaggio formale (la richiesta di osservazioni) per i Piani di Gestione di Sic e Zps, non era mai stato effettuato, non essendo né previsto né codificato dal punto di vista normativo.
3)Il documento di studio analizza dal punto di vista ambientale il comprensorio del Lago evidenziandone le preziosità naturalistiche e la generale buona qualità ambientale, andando però puntualmente ad individuarne le principali criticità ambientali, da superare per migliorare le condizioni generali dell’area. Le misure di Conservazione in particolare hanno il compito di suggerire indirizzi e modalità per superare, eliminare, ridurre le criticità individuate.
4)Tra le criticità individuate vi è quella della mancanza di una gestione unitaria del comprensorio del Lago che, a tutti gli effetti, costituisce un “unicum” dal punto di vista biologico e ambientale,e che necessiterebbe pertanto di scelte concordate e condivise tra le amministrazioni e gli enti che, a diverso titolo, hanno responsabilità di gestione. Proprio per superare tale criticità, difficilmente negabile o non condivisibile, nelle misure di conservazione viene suggerita la Stipula di una “apposita convenzione” tra gli Enti locali territorialmente interessati ai sensi dell’Art. 30 Capo V del testo Unico sugli Enti Locali del D.lgs. n. 267/2000 (pag. 24 delle misure di conservazione). La volontà espressa nelle misure è quindi quella di superare la criticità della gestione frammentata.
5)In piena sintonia con quanto chiaramente espresso, previsto e richiesto dalle Misure di conservazione /cfr. pag 31), durante gli incontri citati alcuni sindaci hanno individuato come priorità quella del completamento dell’anello circumlacuale di raccolta dei reflui urbani. A tale aspetto, proprio a seguito della consultazione pubblica, nella versione conclusiva delle Misure verrà data ancora più importanza. In questa direzione la Giunta Provinciale, questa mattina ha assunto formale richiesta alla Regione Lazio.
Ci sono diversi altri aspetti che riteniamo comunque utile affrontare (dalle attività volte a qualificare e promuovere la pesca professionale, a quelle di piani di controllo di specie esotiche dannose quali ad es., nutrie e pesci gatto, a quelle relative ad una gestione, concordata programmata e definita della traversa sul Marta, al rafforzamento delle attività di vigilanza ambientale, all’incentivazione delle pratiche agricole a basso impatto ambientale).
6)Per l’attività venatoria è stata concordata una soluzione. Ribadiamo che le misure di Conservazione non hanno alcun potere impositivo e che si limitano ad indicare il percorso ritenuto più opportuno; in tal senso si ritiene che la redazione del prossimo Piano Faunistico Venatorio Provinciale sia la sede più opportuna per valutare tale proposta anche alla luce delle esigenze della pianificazione faunistico venatoria provinciale complessiva.
7)Per concludere invitiamo chi non l’abbia fatto a leggere i documenti e le proposte (ribadiamo, proposte) che ne derivano al fine di formulare con animo costruttivo ipotesi migliorative o integrative. Riteniamo che le misure di conservazione costituiscano uno dei cardini su cui fare affidamento per costruire, insieme, un grande progetto di sviluppo economico e turistico per il comprensorio ma nella prospettiva dello “sviluppo sostenibile”. Senza la convinzione che la conservazione dei valori naturalistici e culturali (paesaggio incluso) costituisca, essa stessa, un’opportunità economica non marginale, sarà difficile ottenere efficaci e coerenti azioni di governo in questo settore.
Natura, paesaggio, storia, archeologia, agricoltura di qualità, la risorsa ittica, sono proprietà costitutive del nostro territorio e dell’identità culturale delle comunità che ci vivono. Se davvero consideriamo “l’identità culturale” come una risorsa effettiva e concreta per lo sviluppo economico dell’area, essa non solo deve essere strenuamente difesa dagli attacchi più immediati, ma deve essere utilizzata per definire e delineare l’assetto delle future trasformazioni del territorio, distinguendo con nettezza e coerenza tra azioni ed attività che possono o non possono essere portate avanti, con atti di governo costantemente orientati ad impedire perdita di valore e di competitività della “risorsa” stessa.
Per tali ragioni e considerazioni si rinnova la disponibilità della Provincia a recepire osservazioni motivate da parte dei comuni, associazioni, singoli cittadini.
Tolmino Piazzai
Assessore all’Ambiente
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