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Vetralla - Rapina all'ufficio postale - Uno dei due malviventi ha fatto irruzione in classe, passando da una finestra
Pistola in pugno in una scuola, panico tra gli alunni
Viterbo - 24 settembre 2009 - ore 18,30
Carabinieri - Arrestati i due malviventi
Rapina all'ufficio postale di Vetralla
Viterbo - 24 settembre 2009 - ore 14,30
L'ufficio postale rapinato
Il sopralluogo dei carabinieri nella scuola media
I due rapinatori finiti in manette
I l materiale sequestrato ai rapinatori
- Rapinatore fa irruzione nella scuola, panico tra i bambini.

Sono ancora scossi i ragazzini della scuola media Scriattoli di Vetralla.

Questa mattina, dopo le 12, durante una lezione come tante altre, si sono visti piombare in classe un giovane armato di pistola.

Il ragazzo era Sabatino Orefice, 21enne di Vetralla, che aveva appena tentato un colpo all'ufficio postale di piazza Marconi, secondo quanto accertato dai carabinieri.

Dopo la rapina insieme al suo complice, Marco Giacchetti, di vent'anni, aveva cercato di scappare con il "malloppo" di circa 3mila euro.

Inseguiti da un sergente dell'esercito, i due si sono divisi. Orefice ha lasciato cadere la borsa col denaro rubato, poi recuperata dal militare, e si è diretto verso la scuola media. Sempre secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha prima scavalcato una recinzione, ferendosi, tra l'altro, a una gamba. Poi, avendo trovato una finestra aperta, è entrato nell'edificio e si è trovato davanti un'intera classe di bambini che stavano facendo lezione.

Orefice è subito scappato, senza minimamente interagire con i ragazzini. Non li avrebbe neppure minacciati con la pistola, come qualcuno avrebbe raccontato.

Gli alunni, però, sono rimasti comunque sconvolti e impauriti dalla sua improvvisa irruzione in classe. La fuga del ragazzo è continuata sul tetto della scuola e poi a terra, una volta sceso.

Nella borsa che aveva fatto cadere poco prima, i carabinieri hanno trovato, oltre al bottino, un mazzo di chiavi con un portachiavi a forma di fascio littorio e un nastrino con delle croci celtiche. Un indizio che ha consentito agli uomini dell'Arma di restringere il campo e di identificare il giovane come un simpatizzante di estrema destra.

Grazie alle descrizioni di alcuni testimoni, i carabinieri si sono diretti verso la presunta abitazione del ragazzo, provando a entrare in casa con il mazzo di chiavi che era nella borsa. Il portone si è aperto e, guarda caso, nell'appartamento non c'era nessuno, tantomeno il giovane.

Il ragazzo è stato quindi rapidamente rintracciato e arrestato. Tramite Orefice, i carabinieri sono risaliti al suo presunto complice, Marco Giacchetti, finito anche lui in manette per rapina a mano armata.

L'arma che i due avevano con sé era una pistola giocattolo.

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