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Viterbo - Un'iniziativa della Coldiretti
Le mucche sono sottopagate
Viterbo - 24 settembre 2009 - ore 18,00

Riceviamo e pubblichiamo - Le mucche sono sottopagate per il latte ad un prezzo inferiore del 30 per cento rispetto allo scorso anno e gli allevatori “occupano” Piazza Montecitorio per denunciare che il latte fresco viene pagato in media dai consumatori 1,35 euro al litro con un ricarico di quattro volte e mezzo rispetto ai 30 centesimi riconosciuti in media alla stalla.
Questa è l’iniziativa della Coldiretti che ha promosso ”l’operazione verità sulla spesa alimentare degli italiani”, in occasione della giornata di mobilitazione promossa il 23 settembre dalle Associazioni dei Consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) in Piazza Montecitorio a Roma, durante la quale è stato distribuito gratuitamente latte Made in Italy.

Nel corso della mobilitazione è stato possibile assaggiare il vero latte italiano gratuitamente per ricordare che il prezzo alla stalla – sottolinea il direttore della Coldiretti di Viterbo Gabriel Battistelli - ha raggiunto il minimo da oltre venti anni su valori che non coprono i costi di produzione e stanno mettendo a rischio stalle, mucche e lavoro che hanno garantito all’Italia fino ad ora il primato mondiale nella produzione di formaggi tipici con il record di 35 riconoscimenti a livello comunitario. A rischio ci sono 43 mila stalle con quasi 2 milioni di mucche e circa 200 mila occupati che producono un valore di oltre 22 miliardi di euro che rappresenta la voce più importante dell'agroalimentare italiano.

Se le preoccupazioni sono diffuse in tutta Europa, l’Italia – aggiunge il presidente Leonardo Michelini - è però l’unico paese produttore comunitario in cui il crollo dei prezzi riconosciuti agli allevatori si è verificato nonostante una sostanziale tenuta dei consumi e l’insufficiente produzione nazionale che arriva a coprire appena il 60 per cento del fabbisogno.

La realtà è che si moltiplicano le truffe - da cui non è indenne purtroppo la provincia di Viterbo nella quale i carabinieri del Nas hanno recentemente scoperto un comportamento fraudolento che trasformava il latte normale in latte di alta qualità - mentre nei supermercati e nelle industrie arrivano ogni giorno 3,5 miliardi di litri di latte sterile, semilavorati e  polveri di caseina per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori che cadono nell’inganno del falso Made in Italy. In Italia secondo i dati presentati dalla Coldiretti in un anno sono arrivati ben 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi. Il risultato è che tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri e la metà delle mozzarelle in vendita sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo in etichetta.

Anche per questo molti allevatori – particolarmente numerosa e agguerrita la rappresentanza di Viterbo - indossavano magliette gialle con la scritta “gli italiani lo fanno meglio” e “stop al falso Made in Italy” e tra gli striscioni si leggevano slogans che inneggiavano alla trasparenza come “Mamma difendiamo il latte italiano” e “Vogliamo l’etichettatura di origine del latte”.

Nel pomeriggio è stato attuato un sit-in molto rumoroso di fronte al Ministero delle Politiche Agricole che “ha costretto” il Ministro Luca Zaia ad incontrare i dimostranti assicurando loro l’mminente varo del decreto per rendere obbligatoria l’indicazione di origine del latte e derivati in etichetta.

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