- “Nessuna bocciatura da parte della Commissione europea, solo una osservazione che, peraltro, non attiene ad eventuali mancanze di qualità o tipicità del prodotto”. Remo Parenti, presidente del comitato promotore per la castagna “Dop dei Monti Cimini”, risponde così a chi aveva parlato di “bocciatura”. Spiega ancora Parenti: “La qualità del prodotto viene garantita da una disciplinare redatto nel 2002 e perfezionato nel corso degli anni con alcuni docenti dell’università della Tuscia e con tecnici dell’Arsial.
L’osservazione che della Commissione europea ci viene posta è relativa al fatto che la castagna di Vallerano, Dop appena riconosciuto dall’Ue, e le castagne dei Monti Cimini hanno zone di produzione simili e varietà identiche”.
Ricorda Parenti che “nel novero delle produzioni a denominazione d’origine, tale circostanza già ricorre e non è stata in precedenza di ostacolo al riconoscimento di denominazioni diverse con territori attigui e analoghe cultivar”.
“Come comitato – prosegue Parenti – teniamo a sottolineare che tale sovrapposizione è stata determinata dall’assessorato regionale, dal Ministero e dalla stessa Commissione, e che dal 2002 siamo sempre stati favorevoli ad un’unica Dop per tutti i Cimini. A tutt’oggi, come noto, è stata avallata una Dop su un’area parziale che rappresenta circa il 10-15% della produzione totale, nonostante per diversi anni le richieste venissero valutate in parallelo con domande di integrazione analoghe.
Per tali ragioni produrremo presto una risposta definitiva alle osservazioni fatte dalla Commissione europea, integrandole con le specifiche motivazioni che Regione e Ministero, per le rispettive responsabilità e competenze, vorranno produrre a giustificazione di quanto accaduto”.
Infine – conclude Parenti – “vorremmo spiegare al presidente dell’associazione Vallecimina che la Dop Monti Cimini non è stata bocciata e continuerà il suo percorso e che i problemi sono venuti non, come asserisce, dal fatto che noi rappresentiamo zone di produzione che non hanno la loro qualità e storia, ma proprio perché la nostra qualità e storia e quella di Vallerano sono troppo simili.
Il nostro impegno è stato rigoroso e professionale nel portare avanti questo tentativo per valorizzare ed arricchire tutto il territorio dei Monti Cimini, non solo una sua parte. Resta poi il dubbio su chi e perché abbia informato (peraltro male) il presidente dell’associazione Vallecimina e perché questi si presti a polemiche strumentali che non fanno il bene del territorio”.
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