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Viterbo - Scrive Antonella Bruni
"Onore ai nostri militari"
Viterbo - 21 settembre 2009 - ore 19,30

Riceviamo e pubblichiamo - Desidero rendere onore e commemorare i soldati della pace che sono morti a migliaia di chilometri

dalla loro terra. So che Essi vorrebbero essere ricordati, nel cuore di tutti noi, senza discorsi, senza enfasi, senza se e senza ma; che Essi vorrebbero sopravvivere per sempre, nella memoria di tutti, senza distinzioni di schieramento politico, di colore della pelle, di credo religioso, perché è per tutti che essi sono caduti, convinti di impegnarsi per un mondo migliore.

Quando guardo qualcuno di loro, così grandi nella loro tranquilla normalità, mi sento più forte, più sicura e più orgogliosa di poter dire, a voce alta e chiara: “Sono Italiana”, cittadina europea, abitante del mondo, ma soprattutto” Italiana!”
Non si sentono eroi, ma soltanto cittadini in divisa, che fanno il proprio lavoro ed il proprio dovere, in un mondo in cui si parla sempre e soltanto di diritti.
Accettano di poter morire, in pace ed in guerra – ed a volte non c’è molta differenza – perché noi possiamo continuare il cammino verso il futuro, quale che esso sia.

Per questo, tutti noi, nessuno escluso, abbiamo l’obbligo morale di raccogliere il testimone, di alimentare la fiamma della speranza, di dire alle loro famiglie che essi sono anche i nostri figli, i nostri fratelli, i nostri mariti e che non sono morti invano

Per tentare di capire fino in fondo il senso e la profondità delle scelte di coloro che oggi non sono più tra noi, riporto queste parole, non mie, nella speranza che siano condivise:

“E’ il soldato e non il poeta,
che ci dà la libertà di parola.
E’ il soldato e non il giornalista
che ci dà la libertà di stampa.
E’ il soldato e non l’agitatore
che ci dà la libertà di protesta.
E’ il soldato che combatte per la bandiera,
che saluta la bandiera,
la cui bara viene avvolta dalla bandiera,
che dà ai dimostrati il diritto di bruciare la bandiera”.

Onore ai nostri soldati, onore ad un’ Italia che dono i suoi figli migliori a chi ha bisogno della speranza per continuare a vivere.

Antonella Bruni

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