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Vetralla - Funerali di Fulvio Curione - Le parole del ragazzo lette dai suoi amici in chiesa
"Conosciti e ama, è tutto ciò che conta"
Viterbo - 20 settembre 2009 - ore 20,00

Le immagini del funerale di Fulvio Curione
- "Credo di aver compreso una sola cosa riguardo a questo mondo: conosciti e ama, è tutto ciò che conta".

La chiesa di San Francesco risuona delle parole di Fulvio Curione, il 20enne di Vetralla affogato lo scorso 28 agosto al lago di Gerosa, nelle Marche. Il suo corpo è riaffiorato dalle acque solo sei giorni fa. E questo pomeriggio, tutta Vetralla si è stretta intorno ai suoi familiari per i funerali.

Una cerimonia toccante e per niente convenzionale, quella dell'addio a Fulvio. Iniziata con una canzone scritta dal ragazzo e proseguita con la lettura di alcune sue riflessioni e poesie. Perché Fulvio amava scrivere e scriveva bene. I suoi pensieri li riversava su Internet, in un blog, anche se da tempo non lo aggiornava più.

Sono stati i suoi amici a ricordarlo attraverso le sue stesse parole. "Voglio trasformarmi in una stella, splendente e luminosa, che rischiara, fioca, le serate di chi sa sognare da sveglio".

Poi, la lettera di suo padre Marco, indirizzata a Fulvio e ai suoi fratelli, Valerio e Maurizio. Un ricordo commosso del figlio, sorridente e sensibile. Per chiudere la lettera il padre ha preso in prestito le parole di Fulvio: "Conosciti e ama, è tutto ciò che conta".

Per ogni pensiero del giovane che veniva letto dall'altare, gli amici posavano un giglio bianco accanto alla sua urna funeraria e alle sue due foto. Una ritraeva Fulvio in primo piano, l'altra nell'atto di arrampicarsi su un albero. Altre due foto del ragazzo erano state sistemate all'ingresso della Chiesa.

L'omelia è stata officiata dal parroco, don Luigi Mignani.

Alla celebrazione hanno partecipato anche il sindaco Marconi, il vicesindaco e l'assessore ai Servizi sociali. Con loro una folla di parenti e amici di Fulvio, rimasta per oltre due ore nella chiesa di San Francesco. Per l'ultimo saluto a un ragazzo che odiava la tristezza e amava vivere, come si legge in una delle sue poesie.

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